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Cardito

CARDITO, iniziano i lavori al Cimitero. Puc e Personale le sfide di Ottobre

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CARDITO – L’organizzazione del personale comunale sta diventando una vera e propria spina nel fianco dell’amministrazione. L’organizzazione dell’ufficio Tributi e le bollette pazze hanno imposto all’amministrazione, dopo due anni e comunque in netto ritardo, di trovare una risorsa esterna da mettere a capo di quell’ufficio. La giunta comunale ha deliberato, inoltre, il nulla osta per Mariagrazia Baiano attuale responsabile dell’ufficio finanziario. Questo significa che da qui a breve anche il settore finanziario rimarrà privo di responsabile poiché Mariagrazia Baiano andrà via visto che ha scelto altri lidi in merito al fatto che era entrata in rotta di collisione col sindaco e la stragrande maggioranza dei consiglieri. Quindi oltre al responsabile dell’ufficio Tributi bisognerà trovare anche un responsabile dell’ufficio finanziario e al momento l’amministrazione non ha fatto trapelare nulla a riguardo né su probabili candidati né su eventuali modalità di scelta.

Inoltre da più parti sono arrivate varie richieste. Infatti dal gruppo “Adesso Cambiamo verso” insieme a Marco Mazza arriva la richiesta della costituzione dell’Ufficio Patrimonio, mentre gli altri gruppi di maggioranza, nello specifico quelli del “Patto di Consultazione” appoggiati anche da parte della minoranza, hanno richiesto la costituzione dell’Ufficio Gare e Contratti per ottenere maggiore trasparenza e meno affarismo sulle gare o appalti inferiori ai quarantamila euro. In modo da non lasciare libero arbitrio al Responsabile di settore di affidare opere e servizi con affidamenti diretti, somme urgenze e tutte quelle forme che non facevano altro che aumentare l’aspetto clientelare della politica nei Comuni.

Adesso bisognerà capire quale sarà la scelta dell’amministrazione, se istituire l’Ufficio Patrimonio così come suggerito da “Adesso Cambiamo Verso” oppure privilegiare i desideri dei fedelissimi di Cirillo sostenuti anche dal consigliere Francesco Pisano. Ciò, però, non vuol dire che non c’è bisogno anche di una rivisitazione dell’intera macchina burocratica, visto che anche negli altri settori c’è da aggiustare qualcosa. Anche perché mettere le toppe solo laddove emergono problemi non porterà mai ad una macchina burocratica efficiente e non si avrà mai una gestione della casa comunale preparata per rispondere in maniera efficace agli indirizzi dell’amministrazione. Quindi la priorità di quest’amministrazione da qui a breve dovrà essere quella di organizzare la macchina comunale, riorganizzando tutti i settori e mettendo a capo di essi figure che siano in grado di seguire pedissequamente tutti gli indirizzi dell’amministrazione senza creare dubbi sulla loro affidabilità o addirittura minando il cammino di quest’amministrazione. Da indiscrezioni raccolte, in realtà, il sindaco ha già scelto il nuovo responsabile ai Tributi e da qui a poco sarà obbligato a scegliere anche quello al settore Finanziario.

Un’altra novità importante è quella che finalmente, in questi giorni, dovrebbe arrivare la prima bozza di PUC, almeno quella dell’impianto generale. Il sindaco per il mese di Ottobre ha confidato ai suoi fedelissimi che finalmente ad Ottobre ci sarà l’evento in piazza, così come promesso, dove insieme ai cittadini si discuterà del PUC e quindi si presenteranno le linee guida del nuovo piano urbanistico e si raccoglieranno le varie istanze od osservazioni delle varie categorie (associazioni, commercianti, professionisti etc.). Sempre ad Ottobre dovrebbe arrivare anche la sua approvazione in giunta. Questo è un punto che segnerà la storia di quest’amministrazione, visto che Cardito non si dotava di un piano urbanistico dai tempi della prima repubblica e questo sarà un dato storico visto che l’amministrazione Cirillo sarà la prima della seconda repubblica a portare l’approvazione del PUC sul territorio.

L’ultima notizia positiva, arriva proprio stamattina, infatti tra qualche ora nel cimitero consortile saranno avviati i lavori per il realizzazione di nuovi loculi e il completamento dei loculi grezzi, così come promesso dal sindaco Cirillo e anche questo sarà il raggiungimento di un altro obiettivo storico.

 

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Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

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CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

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Afragola

Stupri, violenze e omicidi. Facile fare il prete anticamorra con la legge che li obbliga a non denunciare

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Facile fare il prete di periferia negli addensamenti di povertà a nord di Napoli. Basta avere l’ambizione di andare a colmare un vuoto lasciato dalla politica e dalle istituzioni con l’aiuto della fede e della toga e un po’ di predisposizione all’egocentrismo. Aspettare che un tragico evento si verifichi e attendere, inesorabilmente, lo stuolo di colleghi giornalisti che, non sapendo chi intervistare, dato che a queste latitudini la politica è sempre assente per autoimplosione, si rivolgono al personaggio più populista e demagogo rimasto sul territorio.

Allora la riflessione che voglio fare oggi, così come esposta ai tempi dei fatti che riguardarono l’omicidio di Fortuna Loffredo è: la Chiesa che da secoli cerca di colmare i vuoti creati dalla cecità dei governatori sarebbe in grado di aiutare, fattivamente, le vittime di questi efferati delitti?

Tutti noi sappiamo che secondo l’art. 200 c.p.p. la legge italiana rispetta il segreto confessionale tanto che stabilisce che: il sacerdote a cui è stato confessato un reato NON può essere obbligato a essere chiamato come testimone in un processo. Al contrario, come recita l’art. 622 c.p., violare il segreto confessionale potrebbe costituire reato: il sacerdote che dovesse violare il segreto confessionale per un qualsiasi motivo NON previsto dalla legge, rischia la reclusione fino a 1 anno e una multa che può variare tre le € 30 e le € 516.

D’altro canto, invece, è pur vero che la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6912 del 14 gennaio 2017 ha chiarito che il sacerdote che NON DEVE violare il segreto confessionale è tenuto a collaborare con la giustizia. Il segreto confessionale cade nel momento in cui il fedele confessa di essere, ad esempio, stata vittima di violenza. Il sacerdote che, in sede di processo, si rifiuta di testimoniare o mente durante la deposizione rischia la reclusione fino a 6 anni per il reato di falsa testimonianza.

La differenza sta proprio qui! Se a confessare il reato è chi commette il reato? Allora vale la prima ipotesi, ossia, il prete è tenuto a non denunciare ciò che gli è stato riferito in confessione. Ma questo principio ecclesiastico, condiviso anche dalle norme laiche della nostra Costituzione, in verità, quanta carità cristiana serba in sé?

Facendo un’opportuna riflessione sociologica, da anni il tema della religiosità dei mafiosi, o dei criminali in generale, apre lo scenario a molteplici piani di analisi: da una parte, occorre chiedersi che significato assumono le devozioni e le ritualità religiose e che ruolo svolga il ricorso alla fede all’interno di certi contesti, dall’altra è indispensabile valutare le posizioni che la Chiesa ha progressivamente espresso nella storia. Lo studio delle organizzazioni mafiose lascia emergere il dato piuttosto singolare di una religione che diventa strumento di legittimazione, offrendo motivazioni agli atti criminosi, alleviando le paure e le angosce nutrite dagli affiliati per il proprio destino personale. Ed è per questi motivi che si può benissimo pensare che anche un reato come lo stupro può facilmente essere confessato ad un protettore di anime.

Allora la domanda sorge spontanea: a quali responsabilità la Chiesa espone un prete di periferia, pastore di un addensamento di povertà come quella del Parco Verde? Quale peso deve sopportare un prete anticamorra se tali principi lo devono, per forza maggiore, relegare alla figura di un inerme testimonial della lotta? Ma soprattutto come si sentirebbe l’uomo che alberga sotto la toga a sapere di essere stato costretto a non evitare tale scempio?

Allora l’ultima osservazione che vorrei fare è quella del ruolo della Chiesa nella società moderna. Forse, dico forse, con tutta la modestia possibile, sarebbe il caso di far scendere realmente in trincea chi, almeno a parole, dichiara di voler salvare la vita alla povera gente su questo umile pianeta e far sì che chi sappia denunci immediatamente.

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Caivano

Colpite delle auto di una concessionaria durante una sparatoria a Cardito

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Ieri notte alle ore 2:20 circa a Cardito, i carabinieri di Caivano sono intervenuti a via I Maggio angolo via della Repubblica per una segnalazione di colpi d’arma da fuoco. Alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati verso 4 auto che erano all’interno di un concessionario, 7 i fori causati. Sono in corso le indagini della vicenda.

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