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CAIVANO: Relazione del Ministro sullo scioglimento: Sarebbe potuto capitare a chiunque, è toccato a lui

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Le parole, le accuse e le considerazioni sulle motivazioni che hanno portato allo scioglimento del comune di Caivano, si sprecheranno, e non è mia intenzione percorrere le strade dell’ovvio per descrivere la situazione.

Qualcosa, però, deve pur scrivere chi ha difeso a spada tratta il Sindaco del Cambiamento e non voglio nascondermi dietro le parole improbabili di un sostegno a oltranza di ciò che, volendo o no, è sotto gli occhi di tutti e che sarà sulla bocca di altrettanti per molti giorni.

Resta il mio rendere pane al pane e, se mai qualcuno dovesse avere dei dubbi, la mia stima di fronte all’uomo Monopoli rimane immutata, un po’ perché l’ho conosciuto personalmente e so quanta onestà riserva nel suo animo, sia perché ho apprezzato la sua lotta verso gli sprechi e la perseveranza, una volta accortosi della truffa politica di alcuni soggetti, nel tenere ferma la sua decisione di risanare l’ente.

Il futuro ci dirà se le colpe imputategli sono reali o sono solo il frutto di azioni superficiali da parte di chi avrebbe dovuto scendere nelle viscere della situazione e rivelare colpe sepolte da anni di mala gestione.

A parte le “frequentazioni” poco “ortodosse” di questo Sindaco -ma sfido chiunque a provare che avrebbe potuto evitare- c’è altro e il tutto riguarda, almeno stando alle carte in nostro possesso, quel rione, il Parco Verde, che è spina nel fianco per ogni amministrazione succedutasi dalla sua fondazione a oggi.

Nello specifico la relazione scrive:

  • La geografia criminale di quell’area si caratterizza per la presenza di numerosi aggregati camorristici, fortemente interconnessi con la criminalità casertana e gravidanti nell’orbita di un potente sodalizio […]
  • In tale contesto, il Prefetto evidenzia che la capacità delle consorterie criminali di condizionare le decisioni delle istituzioni locali, trova riscontro nei pregressi provvedimenti di scioglimento per infiltrazioni mafiose che hanno avuto destinatari alcuni comuni confinanti con Caivano […]
  • Riferisce inoltre che il Prefetto, nell’aprile del 2013, a seguito di controlli della polizia finalizzati al contrasto di diffusi fenomeni delinquenziali con epicentro quel complesso residenziale (il Parco Verde ndr), è emerso che gran parte degli occupanti degli alloggi si erano sostituiti sine titulo, agli originari assegnatari senza concordare alcun canone di locazione con l’amministrazione comunale, rendendosi responsabili di evasione tributaria, abusi edilizi e allacci illegittimi alla rete idrica ed elettrica. Nondimeno, l’ente pur a conoscenza della inquietante situazione sopra descritta, è rimasta sostanzialmente inerte limitandosi a un aggiornamento dei ruoli esattoriali, dopo l’avvio, nel 2014, di un procedimento per danno erariale alla Procura generale presso la Corte dei Conti.

Un’altra accusa che viene mossa al Sindaco è di aver autorizzato la festa dei Gigli, cosa vera ma che è stata accordata solo per questione di ordine pubblico.

Poi rivive la questione del “Parco Verde” nella delega per la riscossione dei canoni abitativi, a un abitante del rione colpevole di essere fratello di un noto camorrista.

Infine entra in gioco la questione degli appalti, di quegli affidamenti diretti, del frazionamento del valore per evitare gare pubbliche, le proroghe illegittime.

Insomma, Caivano sembra essere la capitale del malaffare, l’ombelico di una criminalità che trova il suo giusto convivere con la politica, il centro in cui convergono tutte le situazioni delittuose e terra di banditi e truffatori di ogni sorta.

Un quadro tutt’altro che tranquillizzante anche per quei sette componenti della giunta e che hanno -così come scritto nero sul bianco dalla commissione-  continuità con il precedente governo, a rafforzare l’opinione del sottoscritto che il marcio viene da molto lontano e che questo Sindaco si è ritrovato a vivere la “tempesta perfetta” che puntualmente si è resa presente proprio durante la sua consiliatura.

Sarebbe potuto capitare a chiunque, è toccato a lui.

La vita non è altro che il risultato naturale di un’assurda, e talvolta persino triviale, concatenazione di eventi, scrisse Haruki Murakami.

Attendo ansioso il fango, ce ne sarà tanto da spalare…

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CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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Caivano, visita della Console Generale USA nella zona Asi

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Tracy Roberts Pounds, Console Generale degli Stati Uniti d’America, ha visitato l’azienda acetificio “De Nigris” della zona Asi di Pascarola. L’obiettivo?, rafforzare sensibilmente i legami internazionali.
È stato un momento importante di scambio e collaborazione per l’azienda caivanese. La Console ha potuto conoscere la rosea realtà dello stabilimento di Caivano, improntato sulla modernità, ha visitato i relativi impianti, e ha salutato i reparti dell’azienda.
L’evento ha permesso di mettere sul tavolo discussioni inerenti future collaborazioni e il rafforzamento dei rapporti commerciali e culturali tra l’Italia e gli Usa.
Una cooperazione che potrebbe rivelarsi fruttuosa per le due nazioni nel settore alimentare.

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