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Caivano, Parco Verde. Una precisazione dell’associazione “Diritti Sociali”

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Stasera ci hanno fatto visita esponenti dell’associazione “Diritti Sociali”, tra cui Antonio Annavale, che opera nel quartiere caivanese del Parco Verde da quasi 30 anni, per alcune precisazioni e varie smentite riguardo l’articolo, apparso sull’ultimo cartaceo del Caivano Press.

L’associazione ci tiene a precisare che non ha mai partecipato all’inaugurazione della restaurata villa comunale del rione e che non ha nessun legame con l’associazione “Un’infanzia da Vivere” di Bruno Mazza da cui prende fermamente le distanze.

Ribadiscono la loro partecipazione alla vita sociale del quartiere attraverso diverse iniziative di carattere sociale e pratico, come ad esempio l’ultima pulizia effettuata, a titolo completamente gratuito, di alcune strade.

L’articolo pubblicato, sempre secondo l’associazione di Antonio Annavale, sembra far ritenere, accostanto il nome delle due associazioni, che la stessa abbia partecipato anche a una succulenta fetta dei fondi ricevuti, in via del tutto esclusiva, da “Un’infanzia da Vivere”, quei 27.000 euro riscossi grazie  al “Protocollo per la raccolta straordinaria di PFU nella terra dei fuochi” e che, comunque, non sarebbero stati richiesti in quanto si è sempre provveduto all’autotassazione per tutte le iniziative intraprese.

Per i soci di “Diritti Sociali” non sono vere nemmeno le parole di Maurizio Patriciello quando ha affermato che la pulitura del parco non veniva effettuata da 30 anni, mentre l’associazione di Annavale aveva provveduto alla pulizia della stessa nel 2015 quando fu chiesto al dirigente Vito Coppola di intitolarla al Procuratore Federico Bisceglia, istanza rigettata con la motivazione del poco tempo trascorso dalla morte del Magistrato era troppo breve, come fosse una mela annurca che dovesse maturare sotto la paglia per poter essere resa commestibile.

La questione è che il tutto potrebbe essere una strumentalizzazione voluta ad hoc in quanto l’informazione era facilmente reperibile da un nostro articolo precedentemente pubblicato.

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Attualità

Gruber-Mentana, divampa la polemica. Lei: “L’incontinenza è una brutta cosa”

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Continua il botta e risposta tra Lilli Gruber ed Enrico Mentana, dopo la polemica innescata dalla stessa conduttrice di ‘Otto e mezzo’ su la7 nel corso della puntata di ieri sera, quando si è così espressa in merito al ritardo causato dalla precedente trasmissione di Enrico Mentana:

“Benvenuti alle 20.46 e non a ‘Otto e mezzo’. L’incontinenza è una brutta cosa”, chiaro il riferimento al collega che aveva chiuso in ritardo il Tg. Pertanto è arrivata la replica del diretto interessato, che stamane ha così risposto su Facebook:

“Dall’uno al nove per cento in mezz’ora. Questa è la curva degli ascolti – del tutto simile a quelle dei giorni precedenti – del TgLa7 di ieri sera, segnato da fatti importanti e in continuo aggiornamento. A quel tg però ha imprevedibilmente fatto seguito un giudizio gravemente sprezzante nei miei confronti da parte di chi conduceva il programma successivo, che pure è ogni sera diretto beneficiario di quella curva ascendente. Un giudizio da cui finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze. Piccolo episodio, ma molto indicativo. A questo punto le distanze, come è doveroso, le prendo io, dai maleducati e dagli ignavi”.

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Attualità

Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedoprnografia

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Intensificate anche in Campania le attività investigative di contrasto alle varie forme di sfruttamento sessuale online in danno di minori. Nel corso del 2023 il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale Campania, Basilicata e Molise ha analizzato 656 spazi web oscurati dopo essere stati inseriti in blacklist in quanto contenevano materiale pedopornografico.

Nel 2023 sono state arrestate 10 persone e ne sono state denunciate 106 per aver scaricato, condiviso e scambiato immagini e video che ritraevano abusi su minori. Sono state eseguite 95 perquisizioni a carico di altrettanti soggetti indagati per reati di pedopornografia. Dall’analisi dei dati, emerge che la minaccia contro infanzia e adolescenza in rete è aggravata dal coinvolgimento di minori di età compresa tra i 9 e i 13 anni nei casi di adescamento online, nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli. Anche per questo, grande rilevanza viene data all’attività di sensibilizzazione e informazione sui temi del cyberbullismo e più in generale sull’uso consapevole della rete svolta dalla Polizia Postale a favore delle comunità scolastiche.

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Media arabi: Hamas avrebbe sospeso i negoziati al Cairo

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Hamas ha «deciso di sospendere i negoziati per una tregua a Gaza». Lo ha dichiarato una fonte di Hamas citata in anonimato dal sito “Al-Araby Al-Jadeed “e spiegando che la decisione è stata presa «dal movimento, dopo essersi consultato con le fazioni della resistenza».
La fonte precisa che «la decisione delle fazioni della resistenza è stata quella di rinviare il ritorno della delegazione al Cairo in attesa dei risultati degli sforzi dei mediatori».
Inoltre ha confermato che la leadership di Hamas ha ricevuto, da parte egiziana, la richiesta di «evitare l’escalation militare e dare un’opportunità agli sforzi per contenere la crisi proseguendo i negoziati per la tregua».

(fonte: Corriere della Sera)

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