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“Studiare è stato un loro sogno”. Alla fine sono riusciti a prendere la terza media

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Oggi vogliamo raccontarvi una bella storia. Giugno è periodo, ogni anno, di esami scolastici. Purtroppo quelli del 2020 saranno ricordati come gli esami della didattica a distanza, dove per distanza s’intende, oltre che allo studio in videoconferenza da remoto, anche la lunghezza fisica che separa alunni e professori.

La scuola e l’istruzione, potremmo dire (anche se con tanti problemi e un evidente rallentamento ) non si è mai fermata.

In mezzo a tutti gli studenti italiani, però, spicca la storia di tre soggetti.

Siamo in Puglia, precisamente a Gioia Tauro, i nostri tre maturandi si chiamano: Nicola, Chella (soprannome di Domenica) e Imma. Ora vi starete chiedendo cosa c’è di strano in questi nomi, a parte “Chella” gli altri due sono normalmente usuali. Non lasciatevi ingannare, dietro a quei nomi lì, esistono delle vite lunghissime che hanno assaggiato l’amarezza del tempo. Nicola ha 86 anni, Chella 78 e Imma 69.

I nostri tre “avventurieri” hanno preso una decisione coraggiosa (per la loro età): prendere la terza media. Ma perché dopo così tanti anni? Nicola, ad esempio, ha spiegato che durante la sua infanzia percorrere 7 km al giorno era impossibile. La Guerra non risparmiava nessuno e i bambini di certo non potevano permettersi di uscire per andare a scuola liberamente. Chella ha invece ribadito come all’epoca chi venisse da famiglie “perbene” (come la sua)  doveva mandare avanti il lavoro e le attività: lei ad esempio ha fatto la magliaia per tanti anni.

Ora tutti e tre hanno sentito il bisogno di fare qualcosa per se stessi, dopo anni di sacrifici per i figli e i nipoti, in età avanzata si sono voluti regalare la cosa più bella del mondo: la cultura.

Ricordate che, non sempre chi è meno arricchito culturalmente lo è di proposito, i nostri anziani non hanno avuto le nostre stesse possibilità, noi siamo stati e siamo fortunati.

Lo stesso covid ci ha messo di fronte ad una dura prova, quella di guardare dentro noi stessi e capire cosa davvero conta. Ma La Guerra, il lavoro e i duri sacrifici non ti davano questa possibilità: imponevano leggi orribili e (come nel caso che vi abbiamo appena raccontato) opprimevano qualsiasi tipo di libertà. Noi fortunatamente non abbiamo avuto di questi problemi, eppure troppe volte viviamo lo studio con spiacevole “noia”, la scuola come un carcere e i professori come delle guardie. Ma dovremmo entrare nell’ottica che studiare non è sempre e solo il ticket per il lavoro ( anzi a quello ci si può arrivare anche per altri meriti). Studiare è conoscenza, la conoscenza è una forma d’arte e l’arte è un puro sentimento.

Noi facciamo le nostre congratulazioni al sig. Nicola, la signora Domenica e la signora Grazia, ringraziandoli per l’esempio educativo e morale che hanno dato a tutta l’Italia. Non è mai troppo tardi per realizzare i propri desideri.

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Papa Francesco sarà al G7 sull’intelligenza artificiale: l’annuncio di Meloni

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“Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale”, è quanto annunciato in un video dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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GP di Nürburgring 1976: all’asta il casco dell’incidente di Niki Lauda

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Il casco indossato da Niki Lauda, al Gran Premio di Nürburgring, nel 1976, che gli sarebbe potuto costare la vita, tant’è che – pensate – gli fu fatta l’estrema unzione data la gravità delle condizioni in cui versava, verrà messo all’asta da Bonhams in occasione del GP di Miami, in programma la prossima settimana. La previsione è che il valore potrà raggiungere i 60mila dollari. Il casco è stato, fino ad oggi, conservato da collezionisti privati. 
Una parte del ricavato della vendita sarà donata dal venditore e da “Bonhams Cars” all’Unicef.

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Chiara Ferragni, l’azienda cerca nuovi soci per 6 milioni di euro

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I danni d’immagine dipesi dallo “scandalo pandoro” e dall’allargarsi dell’inchiesta non sono ancora quantificabili, ma le conseguenze economiche cominciano a dare i primi segnali.
Chiara Ferragni avrebbe bisogno di sei milioni di euro, dopo il calo dei ricavi della Fenice srl. Per ottenere nuovi finanziamenti, l’influencer potrebbe scegliere di affidarsi a nuovi soci.
I consulenti le suggeriscono di prepararsi a perdite comprese tra uno e tre milioni di euro, nel prossimo triennio. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, alla Ferragni è stato suggerito di raccogliere nuovi fondi di equity, per un valore di cinque o sei milioni di euro. La perdita dei ricavi al momento si aggirerebbe intorno al 40%. 

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