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Caivano

CAIVANO. Ancora fumata nera per il Presidente del Consiglio. Gravi accuse per la soluzione

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CAIVANO – Si è appena conclusa la riunione di maggioranza che doveva essere risolutiva alla questione Presidente del Consiglio ma che poi risolutiva non si è rivelata perché come le scorse, anche questa si è chiusa con una fumata nera.

I gruppi contendenti sono sempre gli stessi Italia Viva con Francesco Emione da un lato e Noi Campani con Pippo Ponticelli dall’altro. Le posizioni di entrambi restano sempre le stesse, così come abbiamo avuto modo di illustrarvi nel nostro precedente articolo (leggi qui) e la soluzione resta sempre più lontana. Si teme che solo l’urna in Consiglio Comunale possa decretare il nome del Presidente del Consiglio di Caivano e questo, contestualmente, decreterà già disunione nella maggioranza di Enzo Falco.

Infatti quello che si teme è soprattutto un’astensione in aula da parte di qualcuno della maggioranza. Infatti se tutto il resto della maggioranza non dovesse essere d’accordo con il Sindaco nel votare Francesco Emione, qualcuno potrebbe astenersi e basta che lo faccia uno solo della maggioranza che si conterebbero 12 contro 12 voti se Pippo Ponticelli e Noi Campani dovesse raggiungere un punto d’accordo con le opposizioni e allora a questo punto verrebbe investito proprio quest’ultimo perché è di circa sei mesi più anziano del suo antagonista.

Tutto il resto della maggioranza al di fuori di Noi Campani e Orgoglio Campano, quest’ultimo sembra più la Svizzera caivanese in questa guerra fratricida, restano compatti sul nome dell’architetto caivanese e la dimostrazione è stata quella di aver accusato Pippo Ponticelli di avere una sorta di incompatibilità con la nomina a Consigliere, ovviamente incompatibilità che può essere tranquillamente sottaciuta laddove si capitolasse sull’ambizione mostrata dall’avvocato caivanese. Logicamente una tattica subdola, dettata da un’opportunità politica di bassa lega e subito smontata dal protagonista poiché il candidato di Noi Campani ha riferito che il contenzioso di cui egli era difensore della parte avversa al Comune di Caivano è giunto al termine e tra poco sarà depositata la sentenza, ovviamente giusto in tempo per ricorrere a qualsiasi dichiarazione di incompatibilità. Giusto per fare cronaca di quanta pochezza sia presente tra le idee politiche di una parte della maggioranza.

Ma non finisce qui. Italia Viva con qualche senatore politico, convinto di avere la maggioranza dei voti, per essere più sicuro del risultato si è già messo in moto tra le file dell’opposizione, raggiungendo a casa sua qualche giovane leva della minoranza, con l’invito di farla diventare franco tiratore a favore di Francesco Emione e con la promessa di farla ottenere la nomina di vicepresidente del Consiglio.

Insomma veramente un quadro desolante che fotografa in maniera impeccabile sia il livello politico che quello umano che caratterizza l’attuale classe dirigente. I cittadini caivanesi? Speriamo che se la cavano!

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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