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CAIVANO: Abusivismo, i cittadini cominciano a ribellarsi

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Il post fatto dal commerciante onesto, stufo dell'abusivismo

Il post fatto dal commerciante onesto, stufo dell’abusivismo

CAIVANO: Quanti dei caivanesi, al mattino vengono svegliati dalla voce “suadente” di un venditore ambulante che al grido di “A muzzarell fresca” o “Fattell ca pummarol” rompono “i timpani” a chi ancora deve destarsi per affrontare una dura giornata lavorativa, eppure alla maggior parte dei caivanesi, clienti compresi, sembra tutto normale, solo perchè si è sempre fatto o sempre permesso.

Nessuno invece sa o immagina quanti danni può provocare alla società, un venditore ambulante abusivo, senza entrare nei dettagli dei singoli, ma nel buon 90% dei casi, un venditore ambulante, sia esso vagante, sia esso occupante di un posto fisso su un marciapiede o in una piazza, è una abusivo, e per abusivo si intende colui che elude il fisco non pagando le tasse, non avendo neanche Partita Iva e di conseguenza tutti i permessi che ne concerne il caso. L’ abusivo in realtà è un cancro per una comunità come Caivano, perché crea il fenomeno della concorrenza sleale, se solo si vuole pensare al campo dell’alimentazione, e a tutte le regole che un venditore deve rispettare e che l’abusivo non è tenuto a farlo, risulta ovvio e quasi d’obbligo che l’offerta che può praticare l’abusivo, non sarà mai equiparata da un commerciante che ha le carte in regola.

Quanti caivanesi che risultano essere clienti degli abusivi, gli chiedono la provenienza del prodotto che stanno acquistando? Eppure la legge li tutela sotto questo punto di vista se solo si rivolgessero ad un commerciante serio.

Quanti caivanesi sanno che per ogni venditore ambulante che incassa soldi a nero e si costruisce case abusive, c’è un commerciante, persona onesta, che chiude bottega perchè la gente preferisce risparmiare piuttosto che mangiare cibo sano e controllato?

Per fortuna qualcosa sta cambiando, la gente comincia ad aprire gli occhi e quello che già diverso tempo, alcuni cittadini attivi lamentavano, comincia ad essere di opinione pubblica, stamattina non a caso su facebook sono apparse alcune immagini di un venditore ambulante caivanese, forse abusivo, sicuramente non curante delle regole d’igiene vendere mozzarella ad un’ignara cittadina caivanese. Il cittadino che ha pubblicato le foto, è un noto imprenditore caivanese che come si legge dal suo post, riesce, con enormi sacrifici, a mantenere 15 famiglie sotto le sue dipendenze, e lamenta proprio la differenza di trattamento che a lui viene riservato in tema fiscale, con onerosi dispendi economici, mentre il personaggio ritratto, gli si consente di operare liberamente e di intascare al netto tutto ciò che incassa.

Quando tutta la popolazione caivanese si sveglierà dal torpore omertoso, allora può darsi che non vedremo più abusivi girare e marciapiedi occupati da gente senza scrupoli che tenta di rifilare cibo non controllato.

Nessuno che venga a dire che queste persone in un certo modo devono pur vivere, in questo caso come in tanti altri non si tratta di persone che adottano un atto illecito temporaneo, per mettere un piatto caldo a tavola, ma di persone che da anni vivono di espedienti e che si sono costruiti “imperi” a discapito della società e di qualche commerciante onesto suo concorrente.

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L’omaggio tutto napoletano al Papa americano

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Una pizza margherita “speciale” e la statuina in terracotta con le sembianze di Papa Leone XIV.

Così, da Spaccanapoli a San Gregorio Armeno, pizzaioli ed artigiani del presepe hanno deciso di celebrare, in tempi record, l’elezione a pontefice del Cardinale Robert Francis Prevost.

“Ho apprezzato il suo primo discorso incentrato sulla pace – dice Ciro Messere, proprietario della pizzeria che oggi ha servito ai suoi clienti pizze con la scritta, fatta di mozzarella, Papa Leone – e spero che continui il percorso indicato da Francesco specie per quanto riguarda l’attenzione agli ultimi del mondo”.

“Ho lavorato tutta la notte sulla statuina – svela dal canto suo Genny Di Virgilio artigiano del presepe napoletano basandomi su una delle foto scattate ieri dove Il Papa, l’americano, sorride e saluta i fedeli”.


(fonte: Ansa)

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Orta di Atella (Ce), tende della Protezione Civile nel piazzale del mercato settimanale che domani rischia di non svolgersi

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Il mercato settimanale del mercoledì, in località piazzale Don Sossio Giordano di Orta di Atella (Ce), potrebbe vedere minato il suo regolare svolgimento. La Protezione Civile ha disposto alcune tende proprio all’interno del piazzale dove si tiene il mercato, occupando così una grossa fetta dello slargo ortese in questione. La schiera di tende dovrebbe presumibilmente – non vi è una conferma ufficiale – servire per ospitare alcuni sfrattati.

La S.I.V.A. (Sindacato Italiano Venditori Ambulanti) ha chiesto il regolare svolgimento del mercato previo la recinzione delle tendopoli ed il trasferimento degli Operatori con i posteggi in quell’area.


Di seguito, riportiamo il comunicato ufficiale rivolto al Sindaco Antonio Santillo da parte di S.I.V.A.:

“Sono pervenute alla scrivente Organizzazione Sindacale di categoria, quale Associazione
maggiormente rappresentativa degli operatori su aree pubbliche nella Regione Campania, ai sensi dell’art. 52, comma 1, lett. m) della vigente Legge regionale n. 7 del 21.04.2020 richieste di delucidazioni riguardanti il regolare svolgimento del mercato di Mercoledì 7 maggio 2025, considerato che sull’area sono state posizionate delle tende della Protezione Civile.
Considerato che non risponderebbe a criteri di equità porre limitazioni temporali alle attività su aree pubbliche svolte nel mercato settimanale in quanto sarebbe causa di una concorrenza sleale rispetto alla legittima vendita degli stessi prodotti, alimentari e non alimentari, negli esercizi commerciali in sede fissa, con apertura libera prevista dall’art. 31 del d.l. 6/12/2011 n. 223, convertito dalla legge n. 214 del 22/12/2011.
Ci permettiamo di suggerire di recintare le tende, trasferire gli assegnatari dei posteggi esistenti nell’area recintata, per l’emergenza in altra area del mercato, ed assicurare il regolare svolgimento del mercato, considerato che trattasi di oltre 100 Operatori e di conseguenza di oltre cento Famiglie. Nel ringraziare anticipatamente per l’auspicato benevole accoglimento della presente, cogliamo l’occasione per distintamente salutare”.

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Il Napoli Comicon discrimina i giornalisti pubblicisti

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I giornalisti professionisti hanno la possibilità di accedere esibendo semplicemente il tesserino di iscrizione all’Ordine dei giornalisti; i pubblicisti, invece, non dispongono di questa possibilità trovandosi davanti ad un ostacolo ingiustificato. È quanto accaduto durante la prima giornata della XXV edizione del Napoli Comicon, il Salone Internazionale della Cultura Pop dedicato al mondo del fumetto e dell’intrattenimento.

A denunciarlo sono i tre consigliere pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ovvero il Vice Presidente e Consigliere Nazionale Figec Cisal Mimmo Falco, il tesoriere Salvatore Campitiello e Massimiliano Musto. I tre consiglieri hanno rivolto un appello pubblico al presidente dell’Odg Campania, Ottavio Lucarelli, chiedendo il ritiro immediato del patrocinio dell’Ordine alla manifestazione.

Una grave forma di discriminazione, che non trova fondamento nelle norme e nelle prassi adottate in eventi di questa portata e di questa natura, e che rischia di mettere in discussione i principi di equità e inclusione.

Oggi si attende una risposta ufficiale da parte dell’Odg Campania, mentre gli organizzatori del Comicon si trovano sotto pressione per chiarire la loro posizione e le modalità di accesso all’evento. 

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