Resta sintonizzato

Cronaca

L’ultimo silenzio dei Casalesi. Le mani del clan sulla sanità casertana

Pubblicato

il

 

Fra arresti, pentimenti e declino, è indubbio che i Casalesi abbiano subito, nel corso degli anni, laceranti assenze ai vertici della cosca. Ma l’errore più grande che si possa commettere è valutare la metamorfosi del clan come indebolimento dell’intera struttura criminale. A rivelarlo sono le ultime indagini degli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia. Infatti secondo gli 007 “l’attuale panorama criminale casertano è tuttora contraddistinto dalla forte presenza sul territorio del cartello dei Casalesi e dei sodalizi dell’area marcianisana che, nonostante i costanti ed incisivi colpi subiti dall’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità giudiziaria, mantengono il controllo del territorio attraverso una coesione interna fondata su solidi vincoli familiari e consenso nel tessuto sociale che permette di cooptare nuovi arruolamenti.

Il cartello, composto dalle famiglie Schiavone, Bidognetti e Zagaria, nonché dal gruppo Iovine (il cui fondatore è collaboratore di giustizia da diversi anni), permane fortemente radicato sul territorio, grazie ad una intrinseca capacità di rigenerarsi e di riorganizzarsi a seguito di una forte coesione interna fondata su solidi vincoli familiari. L’assenza di episodi omicidiari è ormai un elemento distintivo che perdura trattandosi di una precisa scelta strategica di mimetizzazione. Sul territorio, il clan dei Casalesi, oltre ad una capillare e proficua attività estorsiva, esercitata in maniera egemonica sulla quasi totalità della provincia di Caserta, ha esteso i suoi interessi nel settore delle forniture di servizi per enti e strutture pubbliche, mutuando il collaudato sistema intimidatorio del vincolo associativo e dell’appartenenza al clan per assicurarsi il totale controllo delle prestazioni.

Una conferma in tal senso è quanto emerso dall’indagine “Croce Nera” della Polizia di Stato che, nel mese di maggio, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti per estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Uno dei due soggetti, titolare di una ditta di servizio ambulanze, millantando amicizie in strutture ospedaliere e con l’intercessione di un soggetto contiguo al clan dei Casalesi, avrebbe imposto il servizio di autoambulanza agli ospedali casertani per il trasporto dei degenti, in assoluto regime di monopolio impedendo ad altri di operare in tale settore e controllando, al fine di escluderla, l’operatività di una impresa concorrente che poteva effettuare solo alcuni trasporti previa ‘autorizzazione’ degli indagati.”

Gli investigatori continuano sottolineando che ” i Casalesi quindi, confermano due spiccate capacità: infiltrarsi prepotentemente, attraverso sistemi di corruttela, nelle pubbliche amministrazioni e la grande propensione a reinvestire le inerenti somme disponibili in attività lecite, alterando l’economia legale.” Da qui emerge un dato schiacciante. Gli arresti degli storici boss non hanno indebolito il potere, né la leadership criminale dei Casalesi. Dietro l’ultimo silenzio si nasconde l’ennesima ripartenza. Una strategia nel sangue finalizzata alla sopravvivenza del clan lontano dai riflettori. Senza omicidi e senza clamore.

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Sorpreso a rubare in un appartamento: era ai domiciliari per lo stesso reato

Pubblicato

il

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato Ponticelli, durante il servizio di controllo del territorio, a seguito di una nota pervenuta alla locale Sala Operativa, sono intervenuti in via Fratelli Grimm per la segnalazione di un furto in appartamento.

I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, sono entrati nell’abitazione segnalata dove hanno sorpreso un soggetto che, allo loro vista, ha tentato la fuga attraverso le impalcature presenti intorno all’edificio ma, non senza difficoltà e dopo una colluttazione, è stato bloccato.

Gli operatori hanno controllato il prevenuto trovandolo in possesso di alcuni arnesi atti allo scasso e di diversi monili in oro, che erano stati appena rubati dall’appartamento.

Per tali motivi, un 42enne napoletano con precedenti di polizia, anche specifici, è stato tratto in arresto per furto in abitazione aggravato, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale nonché per evasione dagli arresti domiciliari essendo lo stesso sottoposto a tale misura sempre per furto in abitazione.

Continua a leggere

Afragola

AFRAGOLA – Rapina shock al centro commerciale ‘Le Porte di Napoli’

Pubblicato

il

Ad Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli, è – da poco – avvenuta una rapina.
Ad intervenire, in via Santa Maria, sono stati i carabinieri di Casoria.
Da una primissima ricostruzione, da verificare, sembra che due persone armate, verosimilmente di pistola, avrebbero messo a segno un colpo in una gioielleria ubicata all’interno del centro commerciale, portando via con sè diversi gioielli e orologi, per poi darsi a gambe levate. 
Le indagini sono in corso. Non ci sarebbero feriti, né sarebbero stati esplosi colpi da arma da fuoco.

Continua a leggere

Cronaca

Ancora un’aggressione di un pitbull: grave una bimba di 2 anni e mezzo

Pubblicato

il

Una bambina di 2 anni e mezzo è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano. La duenne è stata azzannata da un pitbull mentre giocava con la sorellina gemella, quest’ultima rimasta illesa, in un appartamento a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, dove sono intervenuti i vigili del fuoco.

 Il pitbull si trova adesso rinchiuso in un canile.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy