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La storia di Angelica. 17enne affetta da tumore al cervello in cerca di “miracoli”

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A volte i  miracoli accadono ma per far sì che ciò avvenga bisogna almeno cercarli, a Napoli, infatti si dice: “Aiutati che Dio ti aiuta!“.

E’ questo il caso di Angelica, una ragazza 17enne affetta da tumore al cervello. I familiari sono infatti in cerca di un miracolo ed in questo caso basterebbe solo “la mano” di ognuno di noi perchè, come si suol dire, l’unione fa la forza.

La ragazza ha infatti bisogno di cure innovative in una clinica di Hannover e per aver accesso a queste ultime c’è bisogno di fondi. E’ per questo che la famiglia ed in particolare il fratello Carmelo Abate, hanno lanciato una raccolta.

La giovane promessa della pallavolo di Messina ha scoperto di essere malata nel febbraio scorso: a soli 17 anni è arrivata una notizia agghiacciante, ha un tumore al cervello.

Dopo aver girato l’Italia in cerca di cure è finita in Germania presso l’INI Klinik di Hannover dove è stata già salvata una volta a maggio e dove è tornata nei giorni scorsi per sottoporsi ad una nuova operazione delicatissima al cervello.

Per sostenere tutte le spese mediche e di soggiorno, la famiglia della ragazza, che intanto è diventata maggiorenne, ha deciso di aprire una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, dove si legge: “Un piccolo gesto può apparentemente contare poco, ma può significare davvero tanto, tantissimo“.

Il calvario della famiglia Abate è iniziato il 31 gennaio scorso come riporta Fanpage.it.

Angelica ha iniziato ad accusare forti mal di testa che però non scomparivano con i classici rimedi. L’hanno così portata prima dalla guardia medica e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Taormina dove i medici, dopo averla sottoposta a tac, hanno scoperto una massa di cinque centimetri nel suo cervello. Si trattava di un raro tumore che rappresenta appena il 2% di tutti i tumori cerebrali pediatrici.

La situazione è apparsa subito critica, così dopo nove giorni dalla diagnosi la ragazza è stata operata a Messina per la rimozione del cancro.

Sebrava inizialmente che l’intervento fosse riuscito, poi però dopo aver festeggiato i 18 anni il 25 marzo, le cose hanno iniziato a peggiorare. Dopo aver viaggiato per mezza Italia, da Firenze a Milano, è arrivata persino ad uno stato di pre-coma.

E’ poi venuta fuori la struttura in Germania e dopo una prima raccolta fondi lampo con la quale sono riusciti a mettere insieme circa 100mila euro in tre giorni, la ragazza è stata operata lo scorso 20 maggio.

I medici tedeschi sono potuti intervenire solo su una parte del cervello, lasciando intatte le aree della parola e della comprensione. La famiglia è poi tornata in Italia e ad Empoli ha iniziato la radioterapia, ma le sue condizioni sono peggiorate, e dopo solo quattro sedute c’è stato il problema dell’idrocefalo, per cui è stata operata d’urgenza a Firenze per fare un drenaggio esterno.

Non migliorando sono tornati ad Hannover ed Angelica è stata sottoposta ad un secondo intervento d’urgenza per idrocefalo.

Nell’intervista rilasciata a Fanpage.it Carmelo, che ora insieme alla sua famiglia si trova in Germania, dove sta discutendo con gli specialisti ulteriori trattamenti per salvare Angelica, tra cui due interventi neurochirurgici e cure innovative, ha chiesto aiuto a tutti: “Angelica ha bisogno del vostro aiuto per lottare. Abbiamo l’obbligo di lottare, di dare una speranza a una giovane ragazza di 18 anni“.

 

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Gianfranco Marcello è il Nuovo Direttore del Penitenziario di Secondigliano

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NAPOLI – Gianfranco Marcello, già apprezzato direttore delle case circondariali di Benevento e Ariano Irpino, assume la guida del carcere di Napoli Secondigliano. La sua nomina è vista come un rafforzamento della direzione, data la sua reputazione di punto di riferimento per l’operatività e l’efficienza negli istituti penitenziari, con un particolare impegno nel settore della sicurezza.

L’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) ha accolto con favore la nomina del nuovo direttore, esprimendo i “più sinceri auguri e auspicando una proficua collaborazione con il personale di polizia penitenziaria e con le organizzazioni sindacali”.

In una nota congiunta, il presidente dell’USPP, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale, Ciro Auricchio, hanno dichiarato: “Affronteremo con il nuovo direttore, pertanto, ogni problematica con la massima trasparenza, certi che attraverso un sereno e costruttivo confronto, si possano conseguire importanti traguardi per la salvaguardia della dignità professionale del personale di polizia penitenziaria”.

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A Salerno un presidio di solidarietà per il Colonnello indagato nell’omicidio Vassallo

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SALERNO, 14 novembre 2025 – Un’ondata di solidarietà ha animato questa mattina la Cittadella Giudiziaria di Salerno, dove un nutrito gruppo di amici ed ex colleghi si è radunato in sostegno del Colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo, indagato nell’inchiesta sull’omicidio del “sindaco-pescatore” Angelo Vassallo.

I manifestanti, alcuni giunti perfino da Lazio e Sicilia, hanno indossato magliette e casacche con la scritta “Io sto con Fabio Cagnazzo” e hanno posizionato uno striscione con la richiesta “Verità e giustizia anche per Fabio Cagnazzo”. Il presidio si è tenuto in concomitanza con il prosieguo dell’udienza preliminare all’interno del Palazzo di Giustizia.

Un amico del Colonnello ha preso la parola, sottolineando le ragioni della mobilitazione: “Siamo qui per testimoniare vicinanza a Fabio e chiedere la verità processuale. Siamo estremamente convinti dell’innocenza di Fabio, lui è il primo che chiede giustizia non solo per sé ma anche per il sindaco Vassallo”.

Il portavoce ha poi aggiunto un’affermazione forte, evidenziando il profilo di Cagnazzo: “Lui è un uomo delle istituzioni, è un colonnello dei carabinieri che ha arrestato centinaia di latitanti e non è possibile che debba essere il capro espiatorio di questa vicenda”.

Presente al presidio anche la sorella del Colonnello Cagnazzo, mentre il figlio di Angelo Vassallo, Antonio, è stato visto accedere in Tribunale, rendendo l’atmosfera ancora più carica di attesa e tensione.

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Studenti in piazza a Napoli, anche bara per morte scuola pubblica

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Espongono striscioni e urlano slogan contro ‘genocidio, repressione e riarmo, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi.

La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane.
    In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della ‘scuola pubblica, laica, antifascista’.

Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla ‘militarizzazione’ del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

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