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Caivano

Caivano: occupazioni abusive, carabinieri denunciano 52 persone

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In alcune realtà popolari, sono molti quelli che hanno ribaltato questa massima a proprio uso e consumo, lasciando da parte la collettività e adoperandosi per ottenere un tetto a scapito di chi ne ha realmente bisogno.
Parliamo di occupazioni abusive e lo scenario quasi sempre quello dell’edilizia popolare.
Per chi osserva Napoli e provincia, raccontiamo generalmente di agglomerati di cemento costruiti negli anni ‘80 nella fase post-terremoto.
Case di proprietà dello Stato, assegnate a persone in difficoltà che non possono permettersi altri alloggi, gestite da istituti territoriali come l’IACP.
Criteri di assegnazione esistono, sono piuttosto chiari e agevolano le categorie disagiate. Chi non ha dimora, chi non ha reddito o è sotto la soglia di povertà, disabili, portatori di handicap e genitori single con figli a carico.
Poi tante sottocategorie, quelle che viaggiano nella rete oscura dell’illegalità. Quelle che i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli monitorano da tempo.

Chi non rispetta alcuno dei canoni stabiliti, chi ha già una dimora ma ne occupa altre.
E ancora chi ha un reddito non dichiarato, chi di denaro ne ha a sufficienza per acquistare televisori, auto, scooter e smartphone di ultima generazione ma agli occhi dello Stato rimane dichiaratamente sotto la soglia della miseria.
E poi c’è la criminalità che agisce su quel patrimonio immobiliare disponendo arbitrariamente anche delle vendite e delle assegnazioni degli appartamenti.
Lo scorso febbraio, da un controllo effettuato dai carabinieri nelle palazzine della 167 emerse che un 33enne già noto alle forze dell’ordine aveva “invaso” ben 2 alloggi lungo la stessa strada.

Inquadrato il fenomeno, facciamo un salto a Caivano, tra i “casermoni” del rione IACP, in via Circumvallazione Ovest.
I carabinieri della locale tenenza stanno da tempo monitorando la questione delle assegnazioni con un censimento di tutti gli appartamenti del circondario. In questo caso si tratta di case di proprietà dell’Acer Campania (Agenzia Campana Edilizia Residenziale).
La prima sessione di accertamenti è terminata appena ieri, con il controllo degli isolati 1 e 2.
I numeri sono importanti e fanno pari con quelli delle denunce.
52 persone segnalate all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva. Parliamo di soli 2 isolati e di 60 abitazioni. 29 appartamenti sono risultati occupati senza titolo, a scapito di chi ne avrebbe avuto necessità e diritto. 29 nuclei familiari insediatisi coattivamente. In sostanza il 48,33 % di appartamenti censiti era irregolare.
I controlli continueranno anche nelle prossime ore.

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Caivano

Il Direttore Mario Abenante riceve la targa “Eccellenza del Sud” nel campo dell’informazione

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Mario Abenante, direttore responsabile di “Minformo”, editore della prima ed unica smart tv d’informazione in Campania, ha ricevuto – presso la Camera dei deputati – un riconoscimento come “Eccellenza del Sud” nel campo del giornalismo. L’Onorevole Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Sviluppo del Sud, ha consegnato personalmente la targa al giornalista campano che ha colto l’occasione per esporre all’Onorevole quanto le infrastrutture della rete internet in Italia risultino scadenti, (non tutte le città sono cablate), invitandolo ad avere un occhio di riguardo sulla questione per porla all’attenzione della Camera affinché i prodotti on-demand non debbano fare le spese con l’atavismo nostrano.

Poco prima della consegna, si è tenuta una tavola rotonda con una delegazione del Kazakistan di professionisti della comunicazione per l’educational tour che li ha visti coinvolti in Italia in questi giorni, per scambiare opinioni sulla comunicazione istituzionale tra i due Paesi. L’incontro è stato organizzato da CentroSud24, presso la Sala Barberia del Senato, assieme al Senatore Luigi Nave ed il Presidente della Camera Italiana per il Commercio con il Kazakistan Giulio Amatucci.
Il direttore Abenante ha spiegato alla delegazione kazaka quanto la libertà di espressione in Italia stia subendo sempre più una repressione, a causa della legge “bavaglio” messa in atto dall’attuale Governo. Sicché, l’essere sprofondati dal quarantunesimo al quarantaseiesimo posto della classifica dei Paesi con la libertà di stampa non è altro che l’istantanea fedele del momento che si sta attraversando. Inoltre,

È lapalissiano aggiungere che sono stati momenti di grande gioia e di soddisfazione per il direttore Abenante. Momenti che non possono far altro che ripagare la passione immarcescibile e il duro lavoro di un professionista del settore che con la sua penna sa graffiare.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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