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Caivano

CAIVANO, appare illegittima la riduzione oraria che la polizia locale si è assegnata autonomamente

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CAIVANO – Tutti sanno che la Polizia locale, purtroppo, non espleta più il proprio servizio durante gli orari pomeridiani. La motivazione ufficiale che allora diedero gli agenti di Polizia locale fu che siccome a un Comune in dissesto non tocca pagare le indennità, loro ritenevano opportuno ridurre l’orario lavorativo. All’epoca si ricorda perfettamente come l’attenzione fu spostata sul “dissesto” e non sull'”amore” che gli agenti di Polizia locale provassero per la sicurezza dei propri concittadini. Per l’amor di Dio, nessuno sta dicendo che chi lavora non deve essere retribuito e di questo dopo possiamo anche ipotizzare a come fosse stato possibile risolvere il problema. Ma restiamo sui fatti.

La Delibera di giunta che assegna l’orario lavorativo alla Polizia locale è la n° 302 del 31 Dicembre 2012 con allora sindaco Falco. Ed è quello il documento ancora valido che attesta quale sia l’orario lavorativo di tutti gli uffici e il personale comunale, infatti fino ad ora non esistono delibere che annullano la precedente e se poi mettiamo che gli accordi presi insieme alle sigle sindacali erano quelli di aspettare l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato per poi decidere il da farsi e considerando anche la denuncia che tutti gli agenti si sono beccati dall’assessore al ramo, possiamo asserire tranquillamente che la decisione autonoma di far rimanere la cittadinanza scoperta del servizio di vigilanza nelle ore pomeridiane appare del tutto illegittima.

A tal proposito, noi di Minformo vogliamo rendere edotta la cittadinanza del fatto che grazie a questa decisione presa dai nostri agenti di Polizia Locale non sarà possibile prevedere di nuovo l’isola pedonale al Corso Umberto la Domenica mattina; non si possono predisporre ronde pomeridiane per la salvaguardia del territorio in base al Patto della Terra dei fuochi, anche laddove venissero installate le telecamere grazie ai proventi regionali. Per non parlare del pericolo oggettivo che i cittadini corrono, nelle ore pomeridiane, per colpa dell’assenza delle forze dell’ordine sul territorio.

Purtroppo, così come nei settori, anche in questo caso assistiamo ad un vero e proprio “ammutinamento”. Dipendenti comunali che sprezzanti degli ordini deliberati dalla giunta comunale si decurtano autonomamente l’orario lavorativo e con l’aiuto della stampa asservita che cerca di deviare l’opinione pubblica sul dissesto cercano di giustificare il proprio atto apparentemente illegittimo.

Quando la soluzione ideale per tutti sarebbe stata quella di dividersi in due gruppi da 8 agenti e coprire i due turni giornalieri, alternandoli a cadenza mensile o quindicinale. In questo modo si sarebbe garantito comunque una, seppur parziale in termini di numero, copertura del territorio, senza alzare un polverone inutile.

Quanto ancora deve pagare un sindaco, in questa terra abitata da persone dedite solo ai propri interessi, per essersi messo in testa di ripristinare l’ordine e la legalità?

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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Caivano

Caivano, visita della Console Generale USA nella zona Asi

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Tracy Roberts Pounds, Console Generale degli Stati Uniti d’America, ha visitato l’azienda acetificio “De Nigris” della zona Asi di Pascarola. L’obiettivo?, rafforzare sensibilmente i legami internazionali.
È stato un momento importante di scambio e collaborazione per l’azienda caivanese. La Console ha potuto conoscere la rosea realtà dello stabilimento di Caivano, improntato sulla modernità, ha visitato i relativi impianti, e ha salutato i reparti dell’azienda.
L’evento ha permesso di mettere sul tavolo discussioni inerenti future collaborazioni e il rafforzamento dei rapporti commerciali e culturali tra l’Italia e gli Usa.
Una cooperazione che potrebbe rivelarsi fruttuosa per le due nazioni nel settore alimentare.

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