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Cronaca

Dramma nel Casertano, Antonella cade dal balcone davanti al figlio: aveva 44 anni

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto stamane a Casaluce, in provincia di Caserta, dove la 44enne Antonella Ferraiuolo è precipitata dal balcone di casa ed è morta davanti al figlio di 12 anni. Sul posto, sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno soltanto potuto constatarne il decesso. Disposta l’autopsia.

Numerosi i messaggi di cordoglio sui social, come questo dell’amica Cinzia:

“Sono senza parole: queste sono le cose più brutte che non dovrebbero mai accadere. Hai lasciato tre gioielli, guidali dall’alto e dai tanta forza a tuo marito: eri una donna dolcissima, che la terra ti sia lieve. Che tristezza infinita”.

Cronaca

Avellino, tenta il suicidio per motivi sentimentali: salvato dalla Polizia

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Attimi di paura ad Avellino, dove stamane gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti per la segnalazione di un tentativo di suicidio presso un’abitazione di via Francesco Tedesco.

Gli agenti al loro arrivo sul posto hanno trovato un uomo di 34 anni a cavalcioni sulla ringhiera del balcone di casa, intento a togliersi la vita. A quel punto gli operatori si sono introdotti sul balcone dei vicini e sono riusciti a trarlo in salvo, con l’uomo che ha poi spiegato di volerla fare finita per motivi sentimentali.

Pertanto i sanitari del 118 hanno provveduto al suo trasporto all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino per le cure del caso.

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Cronaca

Bologna, accetta sesso in cambio di soldi ma poi viene violentata: arrestato 25enne tunisino

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Episodio di violenza sessuale consumatosi a Bologna, dove una donna è stata stuprata all’interno del Parco della Montagnola.

Si tratta di una 40enne di origini tunisine, la quale avrebbe riferito ai carabinieri di essere stata violentata da un 25enne suo connazionale. Pertanto il giovane sarebbe disoccupato e privo di permesso di soggiorno, ed è stato arretato per violenza sessuale e tentata rapina.

Infatti i carabinieri hanno accertato che l’uomo, si è avvicinato alla donna all’interno del suddetto parco proponendole 30 euro per avere un rapporto orale, con la stessa che avrebbe accertato l’offerta appartandosi con l’arrestato in una zona buia.

Al termine del rapporto però, il 25enne ha bloccato la donna con forza e l’ha violentata die volte senza protezione. In seguito ha tentato anche di rapinarla. A quel punto la vittima è stata soccorsa e trasportata dai sanitari del 118 presso l’ospedale Maggiore, mentre il responsabile è stato associato al carcere Rocco D’Amato di Bologna.

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Cronaca

Caso Toti, parla il legale di Spinelli: “Dava soldi a tutti, ma credeva fossero tracciati”

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Tiene banco in questi giorni la vicenda relativa all’arresto del governatore ligure Giovanni Toti, con la Procura di Genova che ha aperto un fascicolo per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sul comitato d’affari e corruzione che lo riguarda.

Al momento il fascicolo è a carico d’ignoti, ed è stato iscritto alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni ambientali. Era il settembre 2020 quando i fratelli Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, iscritti a Forza Italia in Lombardia e da ieri sospesi dal partito, vengono a Genova per incontrarsi con alcune persone della comunità riesina.

Pertanto a quell’incontro si aggiunge un uomo in felpa e cappellino, tale Umberto Lo Grasso, consigliere comunale totiano, il quale dice a Italo Testa:

“Vedi che stanno indagando, non fate nomi e non parlate al telefono …. Stanno indagando”. Per tutta risposta Italo Maurizio Testa afferma: “Sì lo so, non ti preoccupare …. L’ho stutato (“spento” in dialetto siciliano, ndr)”. Questa condotta, scrive il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, “appare in tal modo integrare il delitto di favoreggiamento personale, avendo il predetto fornito un aiuto in favore dei predetti ad eludere le investigazioni a loro carico”.

Tuttavia resta da capire chi abbia avvistato Lo Grasso, con l’ipotesi più probabile che porta a Stefano Anzalone, totiano anche lui indagato nell’inchiesta ma ex poliziotto, quindi con agganci tra le forze dell’ordine. Intanto Vernazza, legale di Aldo Spinelli, ha così dichiarato davanti al Palazzo di Giustizia di Genova:

“Spinelli ha detto di aver finanziato tutti, ma con sottoscrizioni elettorali che pensava fossero tracciate. Farà ricorso al Riesame perché non abbiamo una misura così afflittiva, non siamo in carcere”.  

Infine l’avvocato, ha sottolineato di non aver fatto richiesta di revoca della misura dei domiciliari: “Non la chiedo. Lui vorrebbe tornare in azienda ma non lo può fare, e poi secondo me è prematuro, bisogna far andare avanti le cose”.

Lo stesso Spinelli ha così risposto alle domande del giudice e del Pm della Procura della Repubblica guidata da Nicola Piacente, che gli contesta di aver pagato in tre anni tangenti per 75 mila euro a Giovanni Toti per ottenere favori e delibere:

“Sono stato preso in giro da Toti. Ho dato finanziamenti a tutti sempre rispettando la legge, perfino alla Bonino, che nemmeno conoscevo”.

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