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Città

Allerta meteo per temporali prorogata di 24 ore, l’avviso di allerta meteo di livello Giallo è ora in vigore fino alle 20 di domani

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La Protezione Civile della Regione Campania, in considerazione delle valutazioni del Centro Funzionale, ha prorogato di ulteriori 24 ore, ossia fino alle 20 di domani, domenica 25 febbraio, il vigente avviso di allerta meteo di livello Giallo.

La perturbazione continuerà ad insistere sulla nostra regione con piogge e temporali. Si prevedono ancora precipitazioni, anche a carattere di intenso rovescio.

Attenzione dovrà essere posta al rischio idrogeologico: tra le principali conseguenze dell’impatto al suolo delle precipitazioni si segnalano possibili allagamenti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, scorrimento delle acque nelle sedi stradali, ruscellamenti con trasporto di materiale, caduta massi e frane.

A causa della saturazione dei suoli dovuta alle piogge già verificatesi e per la fragilità idrogeologica di alcuni territori, sono possibili fenomeni franosi e caduta massi anche in assenza di nuove precipitazioni.
Da parte della Protezione Civile “si ricorda ai Comuni di mantenere attivi i COC (Centri Operativi Comunali) e di porre in essere tutte le misure atte a prevenire, contrastare e mitigare i fenomeni previsti, in linea con i rispettivi piani comunali di protezione civile. Prestare attenzione alle comunicazioni della Sala Operativa Regionale”.

Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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Caivano

CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Napoli

De Luca contesta la qualità degli interlocutori della Meloni. Nel mirino anche il prete Maurizio Patriciello

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NAPOLI – La politica comincia a destarsi dal torpore che troppi anni ha consentito la formazione di enormi falle nel tessuto sociale di alcuni territori. Caivano è solo la punta dell’iceberg. Altri territori vivono gli stessi problemi se non pur più gravi, solo che a differenza del comune gialloverde, questi territori non hanno un prete che gli possa accendere i riflettori dei media e quindi, in un certo senso – anche se a volte sbaglia con le modalità e talvolta con falsi allarmismi e notizie non veritiere attira su di sé l’attenzione – bisogna ringraziare Maurizio Patriciello per aver spinto l’attuale governo a riqualificare il territorio affidandosi ad un Commissario Straordinario, altrettanto eccellente nel lavoro che sta conducendo a Caivano, come Fabio Ciciliano.

Ma questo non significa che i meriti della riqualificazione siano da attribuire a chi ha avuto la possibilità, anche grazie all’abito che indossa, di avvertire le alte sfere del governo del degrado che gli abitanti di Caivano sono costretti a vivere a causa dei vuoti lasciati da una politica clientelare e connivente con la criminalità organizzata egemone.

Comunque è alla politica che ci si rivolge ed è altrettanto la politica a possedere i mezzi e a risollevare le sorti di un territorio. La Chiesa non ha né questo ruolo né se ne può addossare né tanto meno deve sentire l’obbligo di riempire delle lacune sociali che non sono di sua appartenenza.

Figurarsi a vedere un prete che, nel nome di una bonifica effettuata dietro sua segnalazione, sente il bisogno di schierarsi politicamente facendosi vedere, inquadrare e fotografare al fianco della leader di Fratelli d’Italia in piena campagna elettorale per le Europee e rispondere presente all’invito fattogli dalla Presidenza del Consiglio in occasione della conferenza sulla riforma del Premierato di Giorgia Meloni. Fungere da testimonial della destra italiana e promuovere, contestualmente, forse anche a sua insaputa, un probabile scesa in campo della Chiesa attraverso un rapporto istituito col partito politico Fratelli d’Italia.

È quanto – secondo il mio modesto parere – ha imputato alla Premier e a Maurizio Patriciello, ieri sera in una diretta social, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che con spirito satirico, ha definito il prete del Parco Verde il “Pippo Baudo” dell’area a nord di Napoli con relativa frangetta.

Il senso della diretta del Presidente della Campania era la critica verso chi, appunto, fosse stato invitato ad ascoltare le parole della Premier italiana. Non dei giudici costituzionalisti che potrebbero intervenire in maniera autorevole laddove qualche visione illustrata avrebbe presentato profili di anticostituzionalità ma Iva Zanicchi, Pupo e appunto, il prete Patriciello.

Insomma ad ascoltare le parole della leader della fiamma tricolore, secondo il Governatore De Luca, non sono state invitati proprio personaggi autorevoli e competenti in materia.

Così come il prete, in tutti gli ambiti in cui viene invitato e/o intervistato risulta essere solo un testimonial di spicco ma non un personaggio autorevole su temi che, giustamente e legittimamente, non appartengono alla formazione etica, personale e professionale di un semplice salvatore di anime.

Ovviamente la Premier Meloni non è rimasta a guardare dopo le dichiarazioni social del Governatore De Luca e subito corsa in difesa di Patriciello, tiene ad evidenziare la posizione da “professionista antimafia” del prete caivanese.

Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità – aggiunge la presidente del Consiglio nel suo post su Facebook -. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso. Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”.

Non tarda ad arrivare la risposta del governatore campano al Presidente del Consiglio, intervenuta in difesa del sacerdote di Caivano. De Luca, quindi, attacca, ponendo l’accento sul vero spirito anticamorra che dovrebbe pervadere uno Statista e facendo riflettere tutti sul fatto che sbloccando i fondi destinati alla Campania e quindi con la formazione di nuovi posti di lavoro, ergo, restituendo dignità alle persone si combatte realmente la criminalità non con i testimonial televisivi, queste le sue parole: “Apprendo con animo turbato e contrito che l’on. Meloni ha trovato “spaventosa” una mia battuta relativa alla sua performance sul premierato, e al carattere propagandistico che l’ha caratterizzata. Sono grato e commosso per l’attenzione”, si legge nel post che anche il Presidente della Regione Campania ha postato sui social: “Ma sono spaventato del suo spavento. Mi aspetterei che il Presidente del Consiglio, oltre che delle fanfaluche, si preoccupasse di sbloccare i nostri fondi di sviluppo e coesione bloccati da un anno, e consentisse così la realizzazione di opere e la creazione di lavoro. Consideriamo questa la risposta più efficace ai poteri criminali”.

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