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NAPOLI. Boom dell’e-commerce in Italia

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NAPOLI – Dato che viviamo nell’era del digitale, non potremmo non puntare i riflettori sul mondo dell’e-commerce. Si parla di un vero e proprio universo che oramai ci circonda, in ogni aspetto del quotidiano. Oggi è alla rete che affidiamo le nostre velleità di acquisto, dunque è facile comprendere tutto il successo del commercio online. Un successo che ovviamente si basa sulle tante agevolazioni date ai consumatori, il quale può comprare tutto ciò che gli serve senza uscire di casa, e senza alzarsi dalla poltrona.

Chiaramente i vantaggi del commercio digitale non portano benefici solo ai consumatori. Anche le imprese possono sfruttare tutte le armi dell’e-commerce e avere enormi opportunità per accrescere gli affari e il proprio business. Di conseguenza, quest’oggi analizzeremo le prospettive future per le aziende e le abitudini di acquisto degli italiani.

Settore e-commerce: i dati di un grande successo

Il settore e-commerce, con i suoi dati e i suoi numeri, dimostra di essere una opportunità che tutti i business possono sfruttare. Sia per le aziende prettamente digitali, sia per quelle fisiche. Anche le imprese legate ai punti vendita classici possono, infatti, sfruttare tutte le potenzialità del commercio elettronico.

Non a caso si parla di un comparto le cui percentuali stupiscono, basti pensare che, al momento, il 6% delle vendite nazionali viene effettuato tramite gli shop elettronici. Inoltre bisogna sottolineare il trend in positivo di questo settore, con un tasso di crescita annuo del +19% e con un valore attuale pari a 24 miliardi di euro. Lato aziende, i numeri sono altrettanto eloquenti: il 57% delle aziende crede nell’innovazione, e il 40% è cosciente del fatto che questo passo serve per incrementare il proprio fatturato.

Fra l’altro, oggi aprirsi al mondo digitale risulta essere più semplice per un’azienda. Se da un lato la tecnologia è sempre più a portata di mano, lo stesso dicasi per le connessioni al web. Gli operatori e i provider, come ad esempio Vodafone, propongono connessioni molto performanti come la fibra ottica per partita iva. Una soluzione perfetta per le aziende che intendono aprirsi al web, e accrescere gli affari del proprio business.

Identikit del consumatore digitale in Italia

Da un lato il settore e-commerce cresce, dall’altro il consumatore medio italiano si evolve in accordo con esso. Dunque il passo successivo è la definizione dell’identikit del consumatore digitale di oggi. In primo luogo l’acquirente medio in Italia compra un prodotto online almeno una volta ogni due settimane, e ciò avviene nel 35% dei casi. Il consumatore medio digitale italiano, poi, è uomo: si parla del 61% contro il 39% di donne. Per quanto concerne l’età media, le ricerche identificano una fascia di età dai 35 anni ai 44 anni: la fascia di “mezza età” si dimostra dunque più propensa agli acquisti in rete, essendo ormai molto digitalizzata.

Fra i settori preferiti per lo shopping online troviamo grandi must come l’elettronica di consumo e l’abbigliamento, ma anche i comparti degli articoli sportivi e dell’arredo dimostrano di avere successo. Le informazioni viste in questo articolo dimostrano un fatto: il mondo del commercio elettronico offre grandi opportunità per le aziende italiane, per questo bisogna raccogliere la sfida ed evolversi verso un commercio 3.0.

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Papa Francesco sarà al G7 sull’intelligenza artificiale: l’annuncio di Meloni

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“Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale”, è quanto annunciato in un video dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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GP di Nürburgring 1976: all’asta il casco dell’incidente di Niki Lauda

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Il casco indossato da Niki Lauda, al Gran Premio di Nürburgring, nel 1976, che gli sarebbe potuto costare la vita, tant’è che – pensate – gli fu fatta l’estrema unzione data la gravità delle condizioni in cui versava, verrà messo all’asta da Bonhams in occasione del GP di Miami, in programma la prossima settimana. La previsione è che il valore potrà raggiungere i 60mila dollari. Il casco è stato, fino ad oggi, conservato da collezionisti privati. 
Una parte del ricavato della vendita sarà donata dal venditore e da “Bonhams Cars” all’Unicef.

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Chiara Ferragni, l’azienda cerca nuovi soci per 6 milioni di euro

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I danni d’immagine dipesi dallo “scandalo pandoro” e dall’allargarsi dell’inchiesta non sono ancora quantificabili, ma le conseguenze economiche cominciano a dare i primi segnali.
Chiara Ferragni avrebbe bisogno di sei milioni di euro, dopo il calo dei ricavi della Fenice srl. Per ottenere nuovi finanziamenti, l’influencer potrebbe scegliere di affidarsi a nuovi soci.
I consulenti le suggeriscono di prepararsi a perdite comprese tra uno e tre milioni di euro, nel prossimo triennio. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, alla Ferragni è stato suggerito di raccogliere nuovi fondi di equity, per un valore di cinque o sei milioni di euro. La perdita dei ricavi al momento si aggirerebbe intorno al 40%. 

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