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CAIVANO. L’ex sindaco Papaccioli: “Positivo al Covid, abbandonato dall’ospedale”

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Il Covid ha colpito anche Giuseppe Papaccioli, ex sindaco di Caivano e direttore responsabile del Distretto Sanitario 32 dell’Asl Napoli 1.

Nel corso di un’intervista, rilasciata a ‘Il Mattino’, Papaccioli ha raccontato la sua esperienza da paziente alle prese con il virus. Tutto è cominciato con un colpo di tosse mentre stavo andando al lavoro, lo scorso 29 ottobre. Avevo percepito una sensazione di malessere anomala e per sicurezza feci il tampone e tornai subito a casa. Non mi ero sbagliato, avevo contratto il Covid anche se con grande sorpresa, perché sono da sempre molto scrupoloso. Ai pazienti che giungono al distretto, dico in continuazione di mantenere le distanze e faccio rispettare le norme. Il vero problema, in ogni caso, è stata l’assistenza, anzi la mancata assistenza”.

Sui problemi riscontrati e sull’esperienze negative all’ospedale. “Fin dall’inizio sono stato abbandonato. I primi giorni ho avuto difficoltà a ricevere il certificato che attestasse la mia positività. Ho avuto il vantaggio di riuscire a destreggiarmi da medico ma non ho mai usato corsie preferenziali. Le esperienze più traumatiche sono state l’ospedale, il reperimento dell’ossigeno e i due successivi tamponi. I giorni successivi mi sono autogestito, non avendo nessun riferimento a cui chiedere cosa fare. Volevo capire a che stadio era la mia infezione, così ho eseguito a casa un prelievo arrivando persino a pensare che, in caso di peggioramento, si doveva sapere che ero morto di Covid. Tempo dopo, mi sono recato all’ospedale di Frattamaggiore, perché non miglioravo e necessitavo di una radiografia che mi hanno fatto dopo ore, tra disorganizzazione e promiscuità tra i pazienti, salvando la professionalità di alcuni sanitari. La bombola di ossigeno me l’ha prescritta un collega medico di base, perché ancora non risultavo in piattaforma con la mia positività e, proprio per questo, non ho avuto il tampone a domicilio ma per due volte mi sono recato in auto fino ad Acerra”.

Infine un messaggio alle istituzioni. “Non abbandonare le persone che sono a casa. Non dimenticherò mai la sensazione di fame d’aria quando mi sembrava di morire e, per questo, procurarsi ossigeno deve essere più facile sia dal punto di vista burocratico che di reperimento materiale. Il sistema sta fallendo anche se il governatore De Luca dice che va tutto bene. La gente non sa cosa fare e a chi rivolgersi. C’è bisogno di una migliore organizzazione dell’assistenza sul territorio, anche con gli stessi identici mezzi”.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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Caivano

Caivano, visita della Console Generale USA nella zona Asi

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Tracy Roberts Pounds, Console Generale degli Stati Uniti d’America, ha visitato l’azienda acetificio “De Nigris” della zona Asi di Pascarola. L’obiettivo?, rafforzare sensibilmente i legami internazionali.
È stato un momento importante di scambio e collaborazione per l’azienda caivanese. La Console ha potuto conoscere la rosea realtà dello stabilimento di Caivano, improntato sulla modernità, ha visitato i relativi impianti, e ha salutato i reparti dell’azienda.
L’evento ha permesso di mettere sul tavolo discussioni inerenti future collaborazioni e il rafforzamento dei rapporti commerciali e culturali tra l’Italia e gli Usa.
Una cooperazione che potrebbe rivelarsi fruttuosa per le due nazioni nel settore alimentare.

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