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Frattamaggiore

Frattamaggiore. Fuggi dal Pd. Ecco perché il sindaco Del Prete resta il leader in città

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Scoppia il caso in maggioranza. Fibrillazioni su fibrillazioni. Di cosa si tratta? Passiamo ai fatti. Nella giornata di ieri (17 aprile) Mariateresa Pezzullo e Daniele Barbato hanno lasciato il Pd attraverso una lettera protocollata al Municipio. Nella missiva si legge che “i sottoscritti Daniele Barbato e Mariateresa Pezzullo, nelle loro qualità di Consiglieri del Comune di Frattamaggiore, rappresentano alle S.V. quanto segue. Da diversi mesi, ormai, gli scriventi hanno rilevato l’assenza di ogni forma di dialogo e di coordinamento con il locale Partito Democratico. Tale condizione, chiaramente, ha fatto si che le iniziative di volta in volta assunte dai sottoscritti nell’esercizio delle proprie funzioni siano state autodeterminate e realizzate senza il supporto politico del partito che essi formalmente rappresentano nel Consesso Cittadino.

Pertanto, l’attuale permanenza nel Gruppo Consiliare del Partito Democratico è divenuta priva di un reale significato politico e s’impone, dunque, l’uscita degli scriventi dal predetto gruppo, con passaggio al Gruppo Misto. La decisione in parola nata, quindi da valutazioni esclusivamente politiche è, altresi, foriera della volontà di avviare con i cittadini un nuovo percorso di più ampia condivisione di progetti e di idee, libero da imposizioni e schemi politici. Con l’occasione, gli scriventi rinnovano il proprio sostegno al Sindaco Marco Antonio Del Prete e ringraziano i Colleghi Consiglieri con i quali hanno condiviso sino ad oggi il proprio percorso, sicuri che continueranno a persistere il rispetto e la stima che hanno da sempre orientato i reciproci rapporti”. Finita qui? Nemmeno per sogno. Questa mattina il Pd perde un altro pezzo. Si tratta del consigliere democrat Renato Caserta. Attraverso un’altra lettera protocollata al Municipio, si legge che ” il sottoscritto Renato Caserta , nella sua qualità di Consigliere del Comune di Frattamaggiore, comunica quanto segue: la mancata congiunzione e la mancata condivisione nei fatti con il locale Partito Democratico, ha determinato la presente necessità. Pertanto l’attuale permanenza nel gruppo consiliare del Partito Democratico è a dir poco nulla in quanto è venuto a mancare il sale della democrazia e del buon governo. La conseguenza è l’uscita dello scrivente dal suindicato gruppo, con il passaggio al Gruppo Misto. La decisione, di natura esclusivamente politica, è nel guardare a nuovi orizzonti onorando con volontà di essere accanto ai cittadini per una più costruttiva progettualità e crescita della città libero da imposizioni e schemi politici.

Colgo l’occasione per rinnovare sostegno al Sindaco Marco Antonio Del Prete e ringraziare i colleghi consiglieri del Partito Democratico per il percorso fatto sino ad oggi.”
Due lettere molto simili. Quasi uguali, che nascondono un dato politico tutt’altro che scontato. Il retroscena oltre la fotografia. Punto primo, i consiglieri tutti rimarcano il proprio sostegno al sindaco del prete ma Il fuggi fuggi dal partito di Zingaretti da parte dei 3 esponenti della maggioranza frattese arriva a poche settimane dal bilancio. L’ultimo dell’amministrazione Del Prete. I numeri non sono in discussione. D’altro canto, e qui viene il bello, una domanda sorge spontanea. Che senso ha abbandonare il Pd, che, per chi non lo sapesse, è il partito del sindaco, in prossimità dell’ultimo bilancio prima delle Amministrative? Qual è il criterio politico di tale scelta se non provocare, così com’è successo, fibrillazioni inutili interne alla maggioranza? Voglia di visibilità? Un’irresponsabilità senza precedenti. Ma non è tutto. L’anomalia diventa più profonda se pensiamo che le decisioni di Mariateresa Pezzullo, Barbato e Caserta siano arrivate a poche settimane dopo il congresso nazionale.

Fermi tutti. Da che mondo è mondo, il congresso serve al partito per rinnovare la dirigenza, unire i militanti, rivisitare la linea ed alimentare la discussione interna. Appunto. Dopo l’unità, la divisione. Chi vuol capire, capisca. Resta da comprendere un’altra cosa. Il silenzio del segretario uscente Francesco Russo. L’ex sindaco non proferisce parola sugli addii eccellenti dal partito. Non assume alcuna posizione , Niente di niente. Colui che dovrebbe garantire l’unità ad un anno dal voto, fa scena muta. Un silenzio imbarazzante da parte di chi, più di chiunque altro, dovrebbe fare luce sugli eventi in casa Pd. Ultimo passaggio. Barbato è Presidente del civico consesso in carica anche grazie al Pd, ovvero al partito che ha lasciato. Una decisione politica attraverso un ruolo istituzionale e di garanzia dell’intero consiglio comunale. Perché non si dimette anche dalla poltrona di Presidente?

Punto secondo. Fra un anno si vota. Le forze politiche in campo si stanno organizzando per offrire agli elettori la propria offerta politica. Il sindaco Del Prete cerca la riconferma dopo il suo primo mandato. L’addio sul piano politico rappresenta il dissenso nei confronti della linea del partito. Più chiaro di così si muore. Pure perché se da un lato si abbandona il partito del primo cittadino e dall’altro si dichiara piena fedeltà allo stesso sindaco, qual è il motivo politico di tale scelta? Del Prete non è in discussione. Anche qui, difficile spiegarlo. Oppure no. Punto terzo. Il ritorno in campo di Francesco Russo.

Secondo gli ultimi rumors, l’ex primo cittadino frattese, dopo il flop al Senato, sarebbe disponibile ad una ricandidatura a sindaco alle prossime elezioni comunali. E starebbe sondando il terreno in città ma non troverebbe troppe sponde. Le posizioni di Russo sull’operato dell’amministrazione Del Prete sono molto critiche ultimamente . E questo lo sanno tutti. Legittimo, ci mancherebbe. Ognuno può esprimere la critica che preferisce al di là del ruolo e della carica che ricopre. Ma se sul tavolo esiste l’ipotesi del ritorno del capo del decennio in tandem con Luigi Grimaldi, almeno per ora, contro il sindaco del Pd ed, di cui è stato reggente per 5 anni. Del Prete resta un sindaco forte nei numeri e nei contenuti e l’ha dimostrato in tutti questi anni. Otre la scelta di destabilizzare. Pane al pane, vino al vino. Il clima inizia a surriscaldarsi.

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Cronaca

Carinaro (Ce), altra morte sul lavoro: Mimmo muore precipitando nel vuoto

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L’operaio Domenico Piervenanzi, per tutti ‘Mimmo’, 54 enne, è morto sul colpo dopo essere caduto fatalmente da un’altezza di quasi 15 metri, mentre stava installando pannelli fotovoltaici sul tetto di uno stabilimento a Carinaro, in provincia di Caserta.

La vittima era originaria di Frattamaggiore ma si era trasferita nella vicina Succivo. Aveva un bimbo di 10 anni.

Sembrerebbe che il Piervenanzi non fosse dipendente della ditta per la quale stava montando i pannelli, ma che fosse legato ai proprietari dell’azienda, forse da un rapporto di parentela.
Il magistrato ha già ordinato il trasferimento della salma all’obitorio dell’ospedale San Giuliano di Giugliano, senza richiedere per il momento l’autopsia.

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Cronaca

Shock a Frattamaggiore: 70enne si toglie la vita

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Tragedia e shock in quel di Frattamaggiore. In una delle zone più frequentate, via I° traversa Ignazio Muti, questa mattina, un uomo, di 70 anni, si è tolto la vita gettandosi dal secondo piano della sua abitazione. Per la vittima non c’è stato nulla da fare: l’impatto gli è stato fatale.
L’intervento immediato dei carabinieri ha permesso i rilievi del caso.
Secondo le prime ricostruzioni, il settantenne avrebbe approfittato di un momento di distrazione della moglie. Il tutto si sarebbe consumato in pochi secondi.

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Cronaca

Frattamaggiore, colpi di pistola contro profumeria e vineria svaligiata

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Nella notte di domenica, nel cuore di Frattamaggiore, alcuni colpi di pistola hanno frantumato la vetrina di un esercizio commerciale di cosmetici e la vineria “Decantami” è stata svaligiata. Quest’ultimo furto ammonterebbe di circa 3 mila euro di danni.
Uno dei titolari della vineria ha voluto denunciare l’accaduto al deputato di “Alleanza Verdi Sinistra”, Francesco Emilio Borrelli che ha dichiarato: “mentre ladri e rapinatori abbondano, scarseggiano gli agenti e le pattuglie in strada. Dal Ministero dell’Interno era stato garantito un adeguato rafforzamento delle forze dell’ordine, cosa mai avvenuta”.

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