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Disperazione a Napoli. Caos e lamentele al Banco dei Pegni

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Come riportato da InterNapoli il dramma della povertà e della crisi a Napoli è così forte da costringere le persone a fare infinite file all’esterno del Banco dei Pegni di via San Giacomo ma ciò che è peggio, è che, dopo le attese queste persone, già disperate,  non vengono accolte ma mandate a casa.

L’unica colpa (tra l’altro non causata da loro) è quella di non aver prenotato telefonicamente. Ciò è infatti impossibile, dopo ore di telefonate, il Banco dei Pegni risulta irraggiungibile.

Davanti alle proteste delle persone i vigilanti cercano di placare gli animi. Ma aumenta sempre più il disagio economico delle famiglie. Molti sono così costretti a rinnovare i loro debiti o a farne di nuovi, impegnando gioielli e oggetti preziosi. L’afflusso è così aumentato a dismisura e sembra non fermarsi mai.  Il bisogno di liquidità è impellente e molti arrivano anche da fuori città per cercare di recuperare soldi e mandare avanti la famiglia in uno dei momenti di crisi peggiori della storia italiana.

Un uomo, disperato, si lamenta con i giornalisti: ha otto figli, di cui due invalidi, ed ha già perso due giornate di lavoro. C’è chi a metà mese non riesce più a fare la spesa, chi non può comprare i pannolini ai propri bambini, chi deve pagare la bolletta e chi l’affitto scaduto. Chi impegna l’ultimo ricordo della mamma che non c’è più e chi invece, la fede, emblema del proprio legame d’amore.  E c’è poi chi sta peggio, chi pur di riuscire ad andare avanti, si è affidato a strozzini ed usurai.

C’è poi, un’altra piaga, quella della vergogna. Chi accede al Banco dei Pegni, solitamente cerca di farlo in anonimato. Ma questo, con le lunghissime file, è impossibile. Il dramma incalza, le persone hanno bisogno di soldi e la disperazione cresce con le proteste.

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Papa Francesco sarà al G7 sull’intelligenza artificiale: l’annuncio di Meloni

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“Sono onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale”, è quanto annunciato in un video dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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GP di Nürburgring 1976: all’asta il casco dell’incidente di Niki Lauda

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Il casco indossato da Niki Lauda, al Gran Premio di Nürburgring, nel 1976, che gli sarebbe potuto costare la vita, tant’è che – pensate – gli fu fatta l’estrema unzione data la gravità delle condizioni in cui versava, verrà messo all’asta da Bonhams in occasione del GP di Miami, in programma la prossima settimana. La previsione è che il valore potrà raggiungere i 60mila dollari. Il casco è stato, fino ad oggi, conservato da collezionisti privati. 
Una parte del ricavato della vendita sarà donata dal venditore e da “Bonhams Cars” all’Unicef.

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Chiara Ferragni, l’azienda cerca nuovi soci per 6 milioni di euro

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I danni d’immagine dipesi dallo “scandalo pandoro” e dall’allargarsi dell’inchiesta non sono ancora quantificabili, ma le conseguenze economiche cominciano a dare i primi segnali.
Chiara Ferragni avrebbe bisogno di sei milioni di euro, dopo il calo dei ricavi della Fenice srl. Per ottenere nuovi finanziamenti, l’influencer potrebbe scegliere di affidarsi a nuovi soci.
I consulenti le suggeriscono di prepararsi a perdite comprese tra uno e tre milioni di euro, nel prossimo triennio. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, alla Ferragni è stato suggerito di raccogliere nuovi fondi di equity, per un valore di cinque o sei milioni di euro. La perdita dei ricavi al momento si aggirerebbe intorno al 40%. 

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