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Caserta

“La tassa della tranquillità”: la nuova richiesta degli estorsori nel casertano

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Dieci anni per Gaetano Di Lorenzo, storico esponente del clan dei Muzzoni di Sessa Aurunca, e 9 anni per il complice Carlo D’Angelo. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine al processo a carico dei due accusati di estorsione ai danni di un imprenditore.

La Suprema Corte ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli ritenendola priva di vizi di illogicità, lamentati dai difensori dei due imputati, con particolare riferimento alle riscontrate dichiarazioni rese della persona offesa.

Secondo la versione di Di Lorenzo, infatti, nel corso dell’incontro non sarebbe stata avanzata una richiesta estorsiva bensì una proposta di cogestione dell’attività imprenditoriale. Una versione a cui la Corte Romana non ha creduto dando credito alla denuncia sporta dall’imprenditore che aveva parlato di ‘pressioni’ di ben altra natura.

La vittima, infatti, aveva denunciato di essere stata avvicinata da soggetti del clan dei Muzzoni, attivo nella zona di Sessa Aurunca, ed invitato a pagare la ‘tassa della tranquillità’ ma anche far gestire l’attività imprenditoriale al sodalizio (attraverso prestanome) facendo diventare l’imprenditore un semplice dipendente al servizio di un’impresa nelle mani della consorteria.

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Caserta

Calvi Risorta (Ce): 80enne si toglie la vita lanciandosi dalla finestra

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Una tragedia si è abbattuta sul popoloso centro dell’Agro Caleno. Un uomo, di circa 80 anni, si sarebbe lanciato dalla finestra della sua abitazione, perdendo la vita. Le ragioni di tale gesto estremo da parte di Antonio Capezzuto sono ancora tutte da chiarire.
Potrebbe essere stato vinto da un momento di sconforto.  
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Locale Stazione, guidati dal Maresciallo Monaco. Gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che costatarne il decesso.

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Caserta

Carcere di Santa Maria Capua Vetere: agenti picchiati dai detenuti

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“Aggressioni agli operatori penitenziari, scarse risorse, senso di abbandono, questi sono i fenomeni risonanti che giungono ormai all’unisono dagli istituti penitenziari Campani: a farne le spese ieri pomeriggio sono due giovani agenti del Reparto Danubio del carcere di Santa Maria Capua Vetere, brutalmente aggrediti, da alcuni detenuti perché hanno impedito loro di portare a termine un tentativo di regolamento di conti interno”, la nota è stata resa pubblica tramite un comunicato congiunto dei sindacati Sinappe, Uil, Pp, Pa, Uspp, e Cisl, Fns, che esprimono la propria vicinanza e solidarietà “non solo agli agenti feriti ma a tutti coloro che oggi più che mai dimostrano senso delle istituzioni e abnegazione”.
Per gli agenti è stato necessario l’intervento dei sanitari per le cure del caso.

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Caserta

Piana di Monte Verna (Ce), sequestrato cospicuo deposito di armi

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Erano all’interno di un contenitore in plastica nascosto su un fondo agricolo incolto, ubicato a ridosso della sp65 in Piana di Monte Verna e di proprietà del Demanio, le armi rinvenute, questa mattina, dai carabinieri della Stazione di Ruviano.

A notare il contenitore, con all’interno armi e munizioni, è stato un 42enne del luogo che ha subito allertato i carabinieri della Stazione di Ruviano che, immediatamente intervenuti, hanno proceduto al sequestro, a carico di ignoti, di:

– una pistola (replica) cal.8 marca “kimar ”  mod. “derringer” con canna modificata;

– una pistola a salve cal. 380 marca “bruni” mod. “new 380” con canna modificata;

– una pistola a salve marca “bruni” mod. “olympic” con canna modificata;

– una pistola a salve marca “bruni” mod. “new police” cal.9 pak completamente smontata;

– una pistola artigianale ad 1 colpo verosimilmente cal.22;

– una pistola artigianale ad 1 colpo verosimilmente cal.36;

– due cartucce cal.36 innescate e ricaricate artigianalmente;

– quattro cartucce cal.8 flobert ricaricate artigianalmente.

I carabinieri stanno ora indagando per risalire a chi ha nascosto le citate armi sulle quali saranno effettuati anche accertamenti balistici e dattiloscopici.

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