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Sport

CSI. I comitati di Puglia, Campania e Basilicata chiedono la riapertura delle palestre scolastiche

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NOVA SIRI – Proficuo ed efficace momento d’incontro per le tre regioni del Sud del Centro Sportivo Italiano, che lo scorso weekend si sono incontrate a Nova Siri (MT), presso il Villaggio “Giardini d’Oriente”, per programmare il futuro progettuale e sportivo dell’associazione nel Mezzogiorno d’Italia.

In contemporanea, circa duecento giovanissimi atleti provenienti da Puglia, Campania e Basilicata si sono confrontati sui campi da calcio per l’edizione 2021 dei “Giochi del Sud”, dedicati alla memoria di Vito De Sario: un concreto esempio di ripartenza sportiva per cercare di dimenticare gli ingenti danni causati dalla pandemia.

Al momento di dibattito tra dirigenti, invece, promosso dai presidenti regionali CSI Puglia, Ivano Rolli, CSI Campania, Enrico Pellino, e CSI Basilicata, Domenico Lavanga, hanno preso parte, in collegamento streaming, il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio e il membro di presidenza nazionale Giovanni Scarlino. Erano presenti in loco il vicepresidente nazionale Marco Calogiuri, il direttore tecnico nazionale Carmine Di Pinto e i consiglieri nazionali Serafina Grandolfo e Nazzareno Sportella. Nutrita anche la partecipazione di referenti e dirigenti territoriali.

Si è discusso a lungo su diversi temi di attualità: dalla ripartenza sportiva, dopo i terribili mesi di stop forzato a causa della pandemia, all’augurio di recuperare tutte le forze nei territori per costruire il futuro dell’associazione. I comitati territoriali delle tre regioni del Sud Italia, infatti, auspicano che la stagione sportiva in corso possa fornire un segnale di autentica ripartenza per tutte le società e le parrocchie che, da decenni ormai, si affidano al C.S.I. per la promozione dello sport in tutto il territorio del Meridione. Per farlo, tuttavia, i dirigenti C.S.I. rivolgono un accurato appello al CTS ed agli organi di Governo affinché ai Dirigenti Scolastici si affidi il compito di riaprire le palestre scolastiche per permettere la pratica sportiva negli orari pomeridiani e serali.

Importante, secondo i massimi dirigenti di Puglia, Campania e Basilicata, sarà lavorare per il coinvolgimento più capillare di forze e dirigenti che possano aiutare il prestigioso ente di promozione sportiva a raggiungere le regioni in maggiore difficoltà in questo particolare momento storico.

Il presidente nazionale del C.S.I. Vittorio Bosio, inoltre, è convinto che per poter scrivere nuove pagine di associazionismo sportivo sia fondamentale preservare unità e collaborazione tra i territori, affinché il Centro Sportivo Italiano continui a rappresentare un punto fermo e insostituibile per il sistema sportivo italiano.

Calcio

Conte e la Juventus, ma i bianconeri hanno gia il loro uomo: Luciano Spalletti

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Il nome di Antonio Conte torna puntualmente ad accendere il dibattito tra i tifosi juventini ogni qual volta si manifestano segnali di tensione o “mal di pancia” nel suo attuale club. Per il sostenitore medio della Vecchia Signora, il ritorno del “vecchio Capitano”—artefice del capolavoro dei 102 punti e della Juventus più affamata degli ultimi vent’anni—rappresenta un riflesso condizionato, quasi una certezza per la ricostruzione.

Queste voci, alimentate anche dall’attuale “Fase 2” di Conte a Napoli, caratterizzata da divergenze di mercato e scaramucce con alcuni giocatori, risuonano con forza nelle chat dei tifosi.

Se da un lato un futuro ricongiungimento tra Conte e la sua “casa madre” in quel di Torino non è escluso, e la fine del suo ciclo a Napoli a fine stagione è probabile, il suo ritorno non è affatto all’ordine del giorno.

La Juventus ha, infatti, compiuto una scelta di qualità e autorevolezza affidandosi a Luciano Spalletti. L’esperto tecnico di Certaldo viene descritto come l’uomo giusto per l’attuale fase storica di ricostruzione dei bianconeri.

Spalletti è visto come un profondo conoscitore del campionato, dotato del “quid” necessario per valorizzare e far performare una rosa che non è esente da criticità.

L’idea che Spalletti sia solo un “traghettatore” (un “Tudor qualsiasi”) per soli otto mesi, in attesa di lasciare il posto a Conte, viene ritenuta fantasiosa e smentita da chi conosce l’ambiente della Continassa. Anzi, alcune fonti vicine al club suggeriscono che un rientro immediato di Conte “potrebbe far esplodere definitivamente la Juventus”, sottintendendo come la sua forte personalità non sia adatta all’attuale equilibrio societario.

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Napoli

La società blindata su Conte, ma il clima è teso

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Il Calcio Napoli è ufficialmente attestato sulla linea dell’incrollabile fiducia verso Antonio Conte. Dalla società filtra che la posizione è ferma ai tweet di Aurelio De Laurentiis: le dimissioni del tecnico salentino sono pura fantascienza ed è un onore averlo alla guida del club. Il messaggio è chiaro: non ci sono alternative, e Conte rientrerà regolarmente al lavoro lunedì prossimo.

Nonostante le rassicurazioni ufficiali, l’ambiente è in ebollizione. L’assenza di Conte dagli allenamenti, con il tecnico rimasto a Torino per “ricaricare le pile” – un suggerimento che, secondo la società, sarebbe partito dal presidente – è un fatto che colpisce e non può lasciare indifferenti, soprattutto per un “maniaco del lavoro” come l’allenatore pugliese.

L’episodio è letto come un chiaro segnale di tensione. L’assenza ha colto di sorpresa persino i calciatori, e l’aria che tira suggerisce che lo scontro con lo spogliatoio sia ormai consumato, con i “soldati” che gli avrebbero girato le spalle, come riportato anche da fonti vicine alla squadra.

È inevitabile che in questo clima di incertezza si scatenino le voci sul futuro della panchina. Nonostante il Napoli ribadisca l’impossibilità di un piano B, la paura di rivivere una stagione di dissoluzione, come quella successiva al terzo scudetto, è palpabile.

In questo scenario, hanno già cominciato a circolare nomi per l’eventuale successione. Se oggi è spuntato quello clamoroso di Xavi, domani chissà. Il Napoli, però, continua a smentire, specificando che l’ipotesi di una rottura non viene neanche presa in considerazione e che la permanenza di Conte a Torino è solo una pausa per “smaltire le tossine” prima di ricompattare la squadra.

La verità definitiva arriverà nel weekend, quando si capirà se l’incontro con la squadra sarà solo un rinvio dell’inevitabile faccia a faccia o se la crisi potrà davvero rientrare.

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Attualità

Conte, il profeta inascoltato: la crisi del Napoli già annunciata a Dimaro

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L’analisi di Mimmo Carratelli sul Corriere dello Sport demolisce l’attuale isteria attorno al Napoli, riportando l’attenzione sulla lucidità profetica di Antonio Conte.

Secondo Carratelli, l’allenatore aveva già compreso l’imminente difficoltà, gelando l’entusiasmo estivo dopo il quarto scudetto con il monito che la stagione sarebbe stata “difficilissima”. Una previsione inascoltata, che oggi trova conferma nella crisi.

Nonostante una spesa elevata, stimata in circa duecento milioni di euro per nove acquisti, l’analisi è netta: il mercato ha ampliato la rosa, ma non l’ha rafforzata. Carratelli sostiene che sono mancati i “giocatori realmente determinanti” – quelli che fanno la differenza – citando l’assenza di un leader tecnico del calibro di De Bruyne per evidenziare le carenze qualitative.

Conte, alla prima flessione, ha tentato di ricompattare lo spogliatoio parlando di “nemici interni ed esterni”, sollecitando l’orgoglio e l’esperienza della “vecchia guardia”. La conclusione di Carratelli è inappellabile: le preoccupazioni di Conte erano fondate, e la crisi del Napoli non è una sorpresa, ma la dura realizzazione di un monito iniziale, amplificata da un mercato costoso ma inefficace.

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