Cronaca
Paura nel carcere minorile di Airola, detenuto appicca incendio in cella: la situazione
Paura nella notte presso il carcere minorile di Airola, nel Beneventano, dove un detenuto ha appiccato il fuoco ad una cella di pernottamento.
Ecco la ricostruzione fatta dal vicecoordinatore regionale per il settore minorile della Campania del SAPPE, Sabatino De Rosa:
“In serata, un detenuto minorenne italiano con evidenti problemi psichiatrici e già recidivo in analoghi comportamenti, ha incendiato la propria cella. Per fortuna, tempestivo ed immediato è stato l’intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria che, con grande professionalità e sprezzo del pericolo, sono riusciti prima a domare e poi a spegnere le fiamme, coordinati dal Comandante di Reparto giunto subito in struttura. La combustione del materasso e di alcune suppellettili ha creato del fumo, ed è per questo che i giovani detenuti sono stati fatti uscire dai Reparti per raggiungere un luogo sicuro, ovvero il capo sportivo. Altri due detenuti italiani, approfittando della concitazione del momento, hanno tentato di evadere arrampicandosi a dei tubi ma anche in questo caso, l’immediato intervento dei poliziotti penitenziari ha sventato una possibile e clamorosa evasione”.
Tuttavia, la confusione all’interno del carcere è durata molto, visto che in quei momenti così concitati un altro detenuto ha aggredito un poliziotto, per dinamiche ancora incerte. Sul posto, sono poi intervenuti i Vigili del Fuoco, i carabinieri e i sanitari del 118.
Poi, il vicecoordinatore De Rosa ha aggiunto:
“Ad Airola, come in tutte le carceri italiane, la Polizia Penitenziaria è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando l’emergenza sovraffollamento: oltre al danno c’è però la beffa di essere gli unici esposti a malattie come l’HIV, la tubercolosi, la meningite, la scabbia e altre malattie che si ritenevano debellate in Italia. Invito con urgenza i vertici nazionali, regionali e locali del Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, a disporre tutte le procedure per la profilassi al personale di Polizia Penitenziaria ed anche agli altri detenuti. Quella sanitaria è uno scenario molto grave per le carceri, e coinvolge minori e adulti”.
Cronaca
Sesso con ragazzine minorenni negli alberghi: la denuncia di una madre
Era il marzo 2022 quando la Squadra Mobile di Bari avviò le indagini per sfruttamento della prostituzione minorile, partendo dalla denuncia presentata dalla mamma di una sedicenne.
In particolare tre ragazzine minorenni sarebbero state adescate da alcune persone con la promessa di guadagni facili, venendo poi costrette a prostituirsi per centinaia di euro per singole prestazioni sessuali.
Pertanto i responsabili sono stati arrestati tra Bari, Roma, Trani e Lecce con accuse pesantissime: induzione alla prostituzione, favoreggiamento della prostituzione e sfruttamento di minori. In totale sono dieci le misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Bari, nei confronti di quattro donne e sei uomini.
Tra questi due sono stati associati agli arresti domiciliari, poiché pur consapevoli della minore età delle ragazze non avrebbero esitato a consumare rapporti sessuali con loro. Invece per un terzo cliente è stato disposto l’obbligo di dimora. Stessa misura cautelare anche nei confronti di un 45enne barese, gestore di una struttura ricettiva nella quale avrebbe tollerato l’esercizio abituale della prostituzione.
Ecco quanto spiegato dagli inquirenti:
“Il denaro guadagnato con la prostituzione veniva utilizzato dalle ragazze per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi. Per la gestione dell’attività venivano utilizzate utenze telefoniche dedicate, inserite in appositi annunci online. Altre figure si occupavano della prenotazione delle strutture ricettive e di accompagnare le ragazze nelle camere, e c’era anche chi riceveva le telefonate dei clienti fissando gli appuntamenti. Le maggiorenni arrestate e il 29enne barese ritenuto lo sfruttatore attendevano in stanze attigue che le minorenni terminassero le loro prestazioni, per poi riscuotere personalmente il denaro dai clienti e corrispondere alle ragazze la quota loro spettante (il 50% della somma)”.
Cronaca
Napoli, ennesimo incidente sul lavoro: 58enne in coma
Incidente sul lavoro avvenuto a Napoli, nel quale è rimasto vittima un 58enne del posto padre di cinque figli, ora ricoverato in coma all’Ospedale del Mare.
A denunciare l’accaduto ci hanno pensato i familiari dell’uomo, che hanno chiesto aiuto al deputato Francesco Emilio Borrelli:
“Ieri siamo stati contattati da un collega di mio suocero che ci ha detto di andare all’ospedale del Mare. Una volta arrivati abbiamo saputo che mio suocero era stato operato d’urgenza al cervello. Era arrivato in ospedale con la testa rotta e parte di materia cerebrale esposta. Ora le sue condizioni sono stabili. Ma è in coma. Da più di 24 ore siamo in preda alla disperazione. Dall’azienda non abbiamo saputo nulla, tutti i tentativi di contattarli sono stati inutili. Non sappiamo cos’è successo, non sappiamo se è intervenuta la polizia. Intanto mio suocero è in coma, in un letto di ospedale. Incontreremo un avvocato per capire cosa fare, ma questo silenzio ci sembra assurdo”, questo il racconto della nuora del 58enne.
Pronta la replica del deputato:
“È incredibile che questa famiglia sia stata lasciata solo davanti a una tragedia simile. Mi aspetto una risposta rapida da parte dell’azienda e che prenda immediatamente contatto con i familiari. Chiedo inoltre che su questa vicenda sia fatta piena luce. Una persona che subisce un incidente così grave, sul posto di lavoro, non può essere lasciato solo”.
Cronaca
Palermo, disabile e tetraplegico muore in un incendio: aveva 57 anni
Un vero e proprio dramma quello avvenuto a Palermo, dove un uomo di 57 anni è morto in un incendio divampato in un appartamento di via Michele Cipolla.
La vittima si trovava in casa con la madre di 87 anni, la quale è stata tratta in salvo dai Vigili del Fuoco accorsi sul posto. Questi ultimi niente hanno potuto con il 57enne, disabile e tetraplegico.
Al momento sono in corso le indagini per risalire alla causa del rogo, che non si esclude possa essere stato provocato dalla stessa vittima. Oltre ai Vigili del Fuoco, sono intervenuti sul posto anche i sanitari del 118 e i carabinieri.
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