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Ritorna in libertà il giuglianese Vincenzo Nave, era stato condannato ad 11 anni di reclusione

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Era il terrore delle gioiellerie. Era stato condannato complessivamente ad 11 anni di reclusione, in vari procedimenti penali, a seguito dell’esecuzione del provvedimento di determinazione di pene concorrenti, emesso in data 03.05.2021, dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, in persona della Dr.ssa D.Della Pietra, con decorrenza pena dal 29.03.2017, per aver commesso varie rapine in gioiellerie nell’hinterland napoletano e casertano, porto e detenzione di arma, lesioni aggravate, associazione a delinquere.

Vincenzo Nave, giuglianese classe 1996, si è visto riconoscere la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali dal Magistrato di Sorveglianza di Napoli Dottoressa Maria Picardi che, accogliendo la richiesta dell’avvocato Valentina Morrone del Foro di Napoli, ha consentito l’espiazione della pena residua con attività lavorativa presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli. Il giovane era stato già graziato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione penale, Presidente Luisa Toscano, vedendosi decurtare parte della condanna inflitta in primo grado dal GUP del Tribunale di Napoli Nord Dottoressa Antonella Terzi; ed invero, la corte partenopea rideterminava la pena irrogata in primo grado, pari a 16 anni e 4 mesi di reclusione, in 13 anni e 6 mesi, poi ridotta in ragione della scelta del rito abbreviato in anni 9 di reclusione.

I primi fatti risalgono al settembre del 2015 quando Vincenzo Nave, insieme ad un complice, armati di una pistola fecero irruzione presso una gioielleria sita al corso Aldo Moro di Santa Maria Capua Vetere, ed innanzi alla resistenza del gioielliere lo colpirono con il calcio della pistola alla testa, lasciandolo esanime a terra. Razziarono le casse e la cassaforte per poi dileguarsi a bordo di una vettura rubata, le accuse infatti sono gravissime: rapina in concorso aggravata, porto e detenzione di una pistola marca Beretta, ricettazione di autovettura, lesioni aggravate, detenzione di proiettili. Altra rapina quella alla gioielleria Cresci di Sant’Antimo, quando furono esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. il titolare dell’esercizio aveva infatti opposto resistenza e ha esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio; uno dei 2 rapinatori risponde al fuoco. Fortunatamente nessuno resta ferito. I rapinatori scappano a bordo di una fiat 500 (dalle indagini risultata rubata in quella zona).

Avviate le indagini nelle settimane successive i Carabinieri riescono a raccogliere sufficienti elementi utili a identificare uno dei due presunti responsabili, ovvero Rendola Giuseppe.
Ultimo procedimento che ha visto il giovane imputato è quello di un blitz che vide il ragazzo arrestato insieme ad altre 18 persone. Raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine alla commissione di nove rapine a danno di esercizi commerciali, tra cui gioiellerie, distributori di benzina, supermercati, tabacchi ed un centro medico, 10 furti di cui due in abitazione e quattro episodi di ricettazione ed estorsione.

L’indagine è partita il 31 marzo del 2016 dopo la rapina alla gioielleria “Zoppi” di Casal di Principe durante la quale uno degli indagati, a volto scoperto, dopo essere entrato con la scusa di voler acquistare un braccialetto, estraeva la pistola consentendo, in tale modo, l’ingresso nel negozio di altri due complici. Insieme a questi l’uomo asportava preziosi per un valore di circa 8mila euro. I carabinieri ricostruivano la via di fuga dei rapinatori e individuavano l’auto, non provento di furto, con la quale i tre erano stati prelevati da un quarto complice. L’indagine proseguiva fino al 31 dicembre 2016, attraverso servizi di osservazione, analisi dei filmati di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche e ambientali ed escussione delle vittime. Venivano così identificati il promotore della banda criminale e gli altri cinque componenti della stessa che, insieme a complici esterni, avevano preso di mira attività commerciali tra le province di Napoli e Caserta, tra cui due gioiellerie, un distributore di carburanti, tre rivendite di tabacchi, un centro medico e un supermercato. Accertati anche quattro episodi di ricettazione, un episodio di estorsione col “cavallo di ritorno”, otto furti a negozi, di autovetture e in abitazione.

Un bottino complessivo di oltre 100mila euro per la banda che, tra i colpi più proficui, vantava quelli al supermercato “A casa mia” di Casapulla dove furono asportati oltre 50mila euro in contanti e il furto commesso nell’abitazione di una donna a Giugliano, parente di un’indagata che, con la sua complicità, permetteva alla banda di sottrarre 6mila euro in contanti e preziosi per oltre 20mila euro. Nonostante il curriculum criminale testé citato, facesse propendere per una personalità allarmante e dedita al crimine, il Nave Vincenzo, detenuto ininterrottamente dal marzo del 2017, intraprendeva presso la Casa Circondariale di Napoli-Poggioreale, un percorso trattamentale pienamente aderente al programma rieducativo redatto dagli educatori dell’istituto di pena partenopeo, infatti il condannato vantava aver svolto una serie di attività trattamentali;

ha lavorato come assistente alla persona, ha partecipato al laboratorio musicale, partecipando al concerto finale a al laboratorio sulla gestione delle emozioni; ha lavorato come barbiere e come addetto alla spesa; ha frequentato il corso di teatro e di educazione civica, e da ultimo, ha infine partecipato al progetto di formazione presso la Fondazione Teatro San Carlo distinguendosi per impegno e affidabilità. Tale percorso gli consentiva di godere, già da tempo di permessi premio da godere presso l’abitazione familiare, nonché l’ammissione del Nave, da parte del Magistrato di Sorveglianza, al lavoro esterno ex art. 21 O.P. proprio presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, con presso l’ufficio contabilità della direzione amministrativa.

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Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Sciopero indetto da Vesuviana, C. Flegrea, Cumana ed EAV

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Lunedì 6 maggio 2024, ci sarà uno sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb.
Le ragioni di tale sciopero, che paralizzerà parzialmente la viabilità campana, sono da ricondursi ai problemi relativi alla sicurezza e al benessere di lavoratori e cittadini, dalla manutenzione dei treni e degli autobus, all’adeguamento dei contratti.
Durante lo sciopero di Lunedì 6 maggio, saranno ovviamente garantite alcune corse per la Circumvesuviana.

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Fondi Ministero della Cultura: 34,3 milioni alla Campania

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Quasi 236 milioni di euro a favore del patrimonio culturale italiano. È la notizia arrivata oggi dal ministero della Cultura dopo la pubblicazione di un decreto firmato dal ministro Gennaro Sangiuliano. I fondi riguardano il triennio 2024-2026 e interessano i settori dei beni archeologici, a cui sono riservati circa 15 milioni, delle belle arti e il paesaggio, che ricevono 27,2 milioni di euro, e dei musei, a cui arrivano quasi 12,5 milioni. A questi, si aggiungono gli archivi con 3,7 milioni e le biblioteche con 5,4 milioni di euro. 
La Campania riceverà 34,3 milioni di euro, a fronte di 125 progetti finanziati; seconda tra le regioni più finanziate dal ministero della Cultura. Gli stanziamenti saranno particolarmente cospicui per le belle arti e il paesaggio con 45 interventi che verranno realizzati con 19,6 milioni di euro. 

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