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Salute

Essere sedentari da bambini aumenta il rischio di infarto da adulti: ecco i dati della ricerca

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Secondo uno studio dell’Università della Finlandia orientale, il rischio di infarto e ictus da adulti è strettamente correlato a quanto ci siamo mossi durante l’infanzia e l’adolescenza.

In particolare, lo studio ha dimostrato che la sedentarietà da bambini e ragazzi ha ripercussioni sul cuore in età adulta, anche in soggetti con peso e pressione sanguigna normale. Infatti, secondo i dati Istat, sarebbero circa 2 milioni i bambini che nel nostro Paese non praticano sport né attività fisica.

Pertanto, il presidente della Società Italiana di Cardiologia, nonché Professore ordinario di Cardiologia e direttore della scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università di Napoli Federico II, Perrone Filardi, ha così spiegato:

“I ricercatori hanno rilevato che l’eccessiva sedentarietà, oggi molto diffusa nei bambini e negli adolescenti, appesantisce letteralmente il cuore. Studi precedenti condotti su adulti hanno dimostrato che un cuore più pesante da adulti aumenta le probabilità di infarto e ictus. I bambini e gli adolescenti quindi, dovrebbero muoversi di più per proteggere la loro salute cardiaca futura”.

A tal proposito, arriva il commento di Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e direttore dell’Istituto per la Salute del Bambin Gesù di Roma:

“Lo studio finlandese è molto interessante e arricchisce un consolidato bagaglio di conoscenze sull’importanza dello stile di vita per il benessere di ogni individuo. L’epigenetica, la scienza che ha dimostrato come i comportamenti e l’ambiente siano in grado di modulare il patrimonio genetico, ha evidenziato l’importanza di investire sull’età evolutiva per migliorare la qualità e la lunghezza della vita. I pilastri del benessere sono rappresentati da una regolare attività motoria (ludica o sportiva), che significa anche semplicemente camminare, salire e scendere le scale, correre in un prato, fare giochi all’aria aperta. A questa sana abitudine va aggiunta una corretta e varia alimentazione (privilegiando la dieta mediterranea), un sonno adeguato per durata e qualità e la regolarità intestinale. Instaurare delle buone abitudini sin da piccoli, rispettare alcune semplici regole, permettono di vivere più a lungo e in buona salute”.

Salute

AstraZeneca, un 37enne italiano avrà un indennizzo a vita di quasi 1800 euro

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Un 37enne genovese sarà risarcito a vita da AstraZeneca, a causa dei gravi problemi che il vaccino anti-Covid gli ha procurato. E’ il Codacons a renderlo noto, aveva seguito la vicenda dalla prima vaccinazione avvenuta nel 2021.
L’Asl 3 di Genova e la Commissione Medica Ospedaliera di La Spezia hanno dato il via libera ad un cospicuo indennizzo.
Dopo poche settimane dall’iniezione, il ragazzo iniziò a notare un’ematoma sospetto all’emitorace sinistro. Una volta sottopostosi alla seconda dose vaccinale, la situazione è andata via via peggiorando. Gli verrà diagnosticata una piastrinopenia immunomediata. Una malattia caratterizzata dalla drastica riduzione del numero di piastrine circolanti a causa della loro distruzione e della soppressione della produzione.

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Castellammare di Stabia

Al San Leonardo di Castellammare intervento record per paziente di 101 anni

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È stata impiantata una protesi di anca biarticolare a un paziente di 101 anni nell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. L’intervento, che ha dell’eccezionale data la veneranda età del paziente, è stato eseguito dal primario del reparto di ortopedia del presidio ospedaliero stabiese Roberto Cirillo, in collaborazione con il dottor Lorenzo Panico. Il paziente è stato sottoposto ad anestesia loco regionale praticata dagli specialisti Mario Salvatelli e Vincenzo Tarasco. Il 101enne dopo pochi giorni è già in buone condizioni e riesce a stare in piedi.

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Napoli

Istituto Pascale di Napoli: inaugurato il robot per interventi senza incisioni

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L’istituto dei tumori Pascale di Napoli diventa il primo ospedale italiano ad utilizzare l’ultima generazione di robot chirurgico monoportale.
Il nuovo dispositivo, inaugurato questa mattina, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca, va a completare la quarta generazione da Vinci, munita di sistemi robotici Multiport X e XI, offrendo al chirurgo l’opportunità di trattare un maggior numero di pazienti, e riducendo i processi infiammatori dalle incisioni chirurgiche. 
Nasce così la possibilità di eseguire complessi interventi robot assistiti attraverso un unico accesso, sfruttando gli orifizi naturali per raggiungere gli organi senza incidere la parete muscolare. Il robot da Vinci combina un’avanzata tecnologia robotica con endoscopio flessibile che offre immagini 3D HD per vedere a 360 gradi le strutture anatomiche durante la procedura.

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